Ho iniziato lo smart working solo da metà Giugno (prima ero in convalescenza post operazione chirurgica) e devo dire che non aspettavo altro.
Innanzitutto, la mia azienda pone delle regole abbastanza precise, sia sui doveri del dipendente, sia su quelle dell'azienda stessa.
Ho avuto a disposizione senza alcun onere personale tutto l'occorrente per poter lavorare da remoto: SIM dati da inserire nel portatile aziendale che già avevo, possibilità ulteriore di collegamento wi-fi tramite il tethering dello smartphone aziendale, software per il collegamento remoto alla rete aziendale che funziona bene e velocemente, corsi per la miglior gestione del lavoro da casa.
L'orario di lavoro è ben definito, al di fuori di quello non siamo tenuti ad essere reperibili, siamo noi stessi i primi responsabili della nostra organizzazione lavorativa da remoto.
L'azienda da questo punto di vista sta facendo della correttezza verso i dipendenti e della migliore efficienza del lavoro remoto la sua bandiera ed i risultati si stanno vedendo.
Nel mio caso specifico, dove vado in ufficio nei giorni pari e lavoro da casa nei giorni dispari, significa risparmiare circa 1500km al mese, evitare lo stress da traffico nelle due ore e mezza giornaliere per andare e tornare dal lavoro, potermi concentrare sulle mie attività (progetti, consuntivi e altro) senza la distrazione di telefonate, chiacchiere, menate che ricevo alla mia postazione o che subisco dalle postazini vicine (siamo in otto in un unico ambiente inframezzato da una parete armadio).
Le matttine che lavoro da casa, siccome oramai la mia sveglia biologica è tarata sulle 6 del mattino, ne approfitto per una lunga passeggiata in campagna a passo medio-veloce della durata di circa un'ora e mezza con tutto il beneficio che ne consegue.
Non c'è niente di più bello che iniziare la giornata condividendo il caffè delle otto e quello delle dieci con la propria compagna di vita, che finalmente non trascorre più le sue giornate in beata solitudine, pranzando a casa e ascoltando il proprio programma radiofonico in sottofondo.
Ho organizzato il lavoro in modo che quando sono in ufficio mi dedico ai sopralluoghi sui cantieri di impresa o alla predisposizione dei nuovi progetti, che poi metto nero su bianco quando sono a casa, con tutta la tranquillità che mi occorre per eseguire un lavoro ben fatto.
Spero di poter andare avanti così fino alla pensione, perchè ci sto solo guadagnando in salute e risultati professionali.
Su questo punto mi sento di fare una considerazione personale, in base anche a quello che ho potuto osservare nel lasso di tempo trascorso tra l'amara affermazione di Sting di un mese e mezzo fa e in questo ultimo periodo.
Per certi versi questa epidemia e tutto quanto si è portata dietro, è paragonabile a quella famosa quarta guerra mondiale ipotizzata da Einstein, solo che invece di sassi e fionde le armi sono ben diverse, il nemico trasversale come pure le vittime.
L'epidemia ha portato uno sconvolgimento che comunque sarà massacrante per chi fino a ieri ha portato avanti una attività che non avesse altro fine se non il massimo profitto.
Chi ha invece lavorato, prodotto, fatto impresa e progettato con intenti semplicemente un gradino più elevati, chi ha inteso la propria azienda, la propria attività, il proprio lavoro come un servizio alla società e non solo un mezzo per accumulare ricchezze in banca o da ostentare a Montecarlo è ancora lì, vivo e vegeto sul mercato perchè i clienti non abbandonano le persone vere e chi crede in valori positivi ed umanitari che, udite udite, permottono ugualmente di sopravvivere, vivere e magari anche arricchirsi (sia insenso economico ma anche insenso umano).
Sicuramente molte persone vedranno ridimensionare le loro aspettative, altre soccomberanno, molte altre troveranno da questa nuova disastrosa guerra lo spunto per un radicale cambio di direzione e trovare nuove prospettive di vita, di progetto di prosperità.
Questo periodo storico che stiamo vivendo sta mettendo in luce quanto sia effimera una società che vive di finanza, di vuote parole, di fumo negli occhi, di egoismo, di apparenza, di falsi bisogni genialmente inventati dai maghi del marketing aziendale.
Gli ignavi, invece, si piangeranno addosso sperando nel reddito di cittadinanza, ma è sempre stato così nel corso della millenaria storia dell'uomo.
Ultima modifica di sagyttar; 08/07/2020 alle 13:59 Motivo: Unione Post Automatica
Che culo....... ho le gambe aperte (Cit. Bella)
Anche la bestia più feroce conosce un minimo di pietà. Ma io non ne conosco, perciò non sono una bestia. (W.S)
Lavoro, 2 aziende su 3 in smart working anche dopo l’emergenza
lo smart working NO va bene per niente economicamente rovina la società,, il impiegato che rimane a casa a lavorare:
no spende carburante
no consuma le gomme,
no fa accidenti,
no usura i vestiti,
no se fa la barba, doccia e altro,
no va in bar a prendere il caffè, aperitivo u altro.
no pranza fuori casa,
no usa i mezzi pubblici,
no usa autostrada,
no spende in parcheggio,
e tanto altro.
e tutto questo e altro, fa risparmiare per una parte,,, PEROOOOOOO e un mancato guadagno da un altra parte, cosa che può fare si che qualcuno che lavorava rimanga a casa.
Diciamo se può chiamare un po come AUTOMATISMO DI UFFICI, sempre che sulle catene di montaggio o altro, installano macchinari nuove più veloce e automatiche sempre ce un ridimensionamento del reparto operaio,, chiamati ESUBERI.
Allora sarebbe buono tutti quanti tornassero a loro uffici a lavorare cose lasciano la casa, e la bella mogliettina sola, altrimenti anche li che una mancanza di lavoro extra di parte di LEI.
Ricordate sempre e tenete per bibbia le mie parole: """Meglio una bella torta in tanti che una merda da solo """
TONY le magnific
no importa che marca sia tu moto ,,,, il vento e lo stesso
Lo smart working se ben fatto e magari non tutti i giorni porta dei vantaggi anche per il lavoratore, ma finora in Italia più che samrt working si è fatto telelavoro che è un'altra cosa rispetto al vero concetto di lavoro agile... praticamente tutti a lavorare da casa con gli stessi vincoli di quando si andava in ufficio, con spese di utenze a carico del lavoratore (luce, riscaldamento, condizionatore, connettività) e notevoli risparmi per l'azienda ai quali non corrisponde una monetizzazione a favore del lavoratore.
Ok mi evito il tempo perso per andare in ufficio, ma il vero smart working è ben altro.
Lamps
Aspetto che il panico cresca, quando la paura si trasforma in visioni celestiali... allora inizio a staccare (K. Schwantz)
La vera moto deve fare come le tro!€ deve bere, fumare e muovere il culo (M. Lucchinelli)
purtroppo pave anche in Germania questo é lo smartworking...pensa che a noi é toccato pure attrezzarci comprando 2 Monitors e dockingstation senza avere una lira dal nostro datore di Lavoro perché tanto "risparmiate sui soldi della benzina".....tutto mondo é paese quando c'é da lucrare, dammi retta
che rumore fa la felicita'
la pazienza e' la virtu' di chi non ha un caz@zo da fare
storie di chi rimane e di chi invece lascia tutto e se ne va.....
@massimio vivi in Germania ? Mio fratello vive a Colonia da ormai circa 15/16 anni, lavora alla Toyota Racing
Lamps
Aspetto che il panico cresca, quando la paura si trasforma in visioni celestiali... allora inizio a staccare (K. Schwantz)
La vera moto deve fare come le tro!€ deve bere, fumare e muovere il culo (M. Lucchinelli)