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Quoto appieno.

Se il discorso è semplicemente "la velocità è pericolosa", è troppo semplicistico.
Troppo pericolosa rispetto a che?

I limiti attuali sono stati stabiliti tra il 1959 (61 anni fa) e il 1977 (43 anni fa).
A quell'epoca, un'automobile caratteristica era la Fiat 600 o 850; come moto avevamo ad esempio la Guzzi Stornello.

Da 100 km/h, un'auto media si fermava in oltre 60 metri.

Oggi, tanto per fare un esempio, la Fiat 500L si ferma in meno di 40; ed ha ABS, controllo di stabilità, maggiore tenuta di strada etc.

Magari sarebbe anche giusto adeguare i limiti?
Le auto si sono tecnicamente evolute dal '70 ad oggi, purtroppo i conducenti no; anzi, l'età media della popolazione italiana si è innalzata di circa 10 anni da allora, l'età mediana di 15 anni e, come se non bastasse, l'imbarbarimento dei cittadini ormai ci accomuna più al continente africano che a quello europeo.
Oltre al fattore umano, consideriamo perlomeno anche come il parco veicolare nel paese sia salito da quasi 14 milioni di mezzi a ben più di 50 milioni.

Anche il motociclista della strada si rende conto che vent'anni fa "i passi" erano frequentati perlopiù da giovanotti svegli che guizzavano in sella a moto sportive, mentre ora sono strapieni di ottuagenari in equilibrio precario su catafalchi da tre quintali.

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Invece lo si fa, ma al ribasso! Lunghi tratti di strade extraurbane a 2 corsie, dove normalmente dovrebbe vigere il limite di 90 km/h, vengono abbassate a 80, 70, 60; quando non addirittura a 50 perché "in prossimità di centro abitato" (un giorno vorrei avere il tempo di fotografarli questi cartelli... in mezzo al nulla...).

E la simpatica "soluzione" di abbassare il limite a 30 km/h per "presenza di buche"? Riparare le buche, invece?

Insomma le leggi ci sono e vanno rispettate, però dovrebbero anche essere ragionevoli e adeguate ai tempi!
Una razionalizzazione di limiti e divieti nella rete italiana è senz'altro auspicabile, così come una migliore, minima manutenzione delle infrastrutture.

Come in Germania! Ma ci sono troppi pochi tedeschi e troppi tanti italiani, in questo paese.