
Originariamente Scritto da
Fermissimo
io invece solo ho scritto questo...ho preso spunto da qualche reminescenza adolescenziale
Sempre caro mi è stato questo colle solitario
e anche questa siepe, che impedisce alla mia vista
una buona parte dell'orizzonte più lontano.
Ma stando seduto e fissando lo sguardo,
io m'immagino nella mia mente spazi sterminati oltre la siepe,
e silenzi inconcepibili per l'uomo
e profondissima quiete, tanto che per poco
il mio animo non s'impaurisce. E non appena odo
il vento che fa stormire le fronde delle piante, paragono
quell'infinito silenzio a questo frusciare:
e mi viene in mente l'idea dell'eternità,
le ere storiche già trascorse e dimenticate, e quella attuale e
ancor viva, con i suoi rumori. Così il mio pensiero
sprofonda in quest'infinito spazio e tempo:
e perdermi in questo immenso mare è dolce per me