
Originariamente Scritto da
Monacograu
Giusto per amor di chiarezza:
A. Il furbo sei te che evadi le tasse questi è chiaro ai più.
B. La foto del POS non era in risposta a te (infatti non ti avevo quotato), era la foto del POS fatta da me. Punto. Visto che spesso e volentieri si è toccato l’argomento. Sei te che ci hai fatto un film sopra
C. Di nuovo il furbo sei te: offendi e poi, come al solito scrivi: “no, non era rivolto a te”, “stavo scherzando era chiaro”, “non intendevo quello, ti pare che sto qui ad insultare” per poi ricadere nel vizietto facendo una filippica senza senso e chiudendo con: “allora se la pensi così sei colluso”. Anche qui, non è che chi la pensa in modo diverso da te è colluso, la pensa in modo diverso da te. Respect.
D. Apprendo che per te “ignoranza” è un’offesa mentre “mancanza di comprendonio” no.
E. Tornando alle offese, scrivi rivolgendoti a me, tra le altre perle di buona educazione:”le solite minchiate che scrivi”.
No, non c’è nulla da comprendere o da interpretare a mio avviso. Tu, semplicemente, non rispetti il pensiero altrui e deridi o offendi volutamente e direttamente il tuo interlocutore quando la pensa diversamente da te. Perché, evidentemente, questo è il tuo modo di fare, questo sei te.
Ecco, tutti questi potrebbero essere semplicemente dei tuoi problemi.
Ma, visto che sei in un luogo pubblico, non sono solo tuoi. Le regole della buona educazione e del rispetto del pensiero altrui ritengo siano basilari per avere rapporti sociali corretti. L’offendere e il deridere vanno in direzione opposta e minano alle basi ogni rapporto interpersonale che avrebbe il pregio di arricchire intellettualmente le parti coinvolte.
Chiudo usando una tua espressione che, essendo tua non dovresti ritenere un’offesa e non vuole ovviamente esserlo: ti è entrato nella capa il discorsetto?
Bene.

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