Beh, il mio (ora denigratissimo) Benelli 125 2Ce del 74, ai tempi cagava in testa a tutta la concorrenza, tranne all’Italjet Buccaneer motorizzato Yamaha.
Era imponente, bello, con un sound spettacolare (ma tanto fumo), e grippava solo se usavi olio di merda per fare miscela.
Invece di fare miscela al 4% dal benzinaio (che sicuramente usava oliaccio di infima categoria), bastava usare il Castrol o il Bardahl al 5%, e non si grippava.
Poi la carburazione....
I “maghi del garage” la tenevano magra per farlo andare di più, e magari montavano i cornetti al posto del filtro/cassa filtro,
Il mio aveva su i 22 Dell’Orto (carburati perfettamente dai tecnici Malossi, che guarda caso sono gli stessi carburatoristi di Castenaso, i miei amici) con cassa filtro originale ,e andava da Dio.
Avevo messo su gli scarichi del modello successivo, più lunghi e più performanti (quindi omologati), e il manubrio del Tornado 650.
Il 250 Quattro di cui sopra non era affatto una schifezza. Bisognava solo manutenzionarlo con cura e dovizia, idem per il 350, il 500 e i due sei cilindri da 750 e 900cc.
Una delle moto più sborona che girava all’epoca dalle mie parti, era un MotoGuzzi TS 250 giallo con marmitte ad espansione (il TS era il gemello diverso del Benelli 250 2C, per cui rientra perfettamente nel discorso).
Ora, come allora, si legge il marchio Benelli e si denigra a prescindere, ma non sono poi così cessi come vengono dipinti (da chi non li conosce).
Ovvio, i cessetti cinesi di bassa cilindrata che (s)vendono a poche migliaia di euro, non hanno nulla a che fare con il Tornado 900 tre cilindri o anche con il mitico bicilindrico da 650cc, ma la Benelli continua a crescere e fare profitti, e mi auguro che in futuro prossimo possa fare altrettanto una casa bolognese a cui sono legatissimo, la Moto Morini.
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