
Originariamente Scritto da
macheamico6
Sui bambini come spesso accade la verità sta nel mezzo, oppure potremmo anche dire che hanno tutti ragione a patto che si taglino via gli eccessi da entrambe le parti.
Mi spiego.
Ci saranno certamente comitive chiassose gremite di bambini ai quali i genitori non prestano bada, che quindi si sentono autorizzati a fare di tutto e di più. Ma qui il problema credo che non siano i bambini, o quantomeno sia preceduto da un altro problema ben più grave: la mancanza di rispetto e l'indelicatezza delle mamme e dei papà detta in modo elegante, la deficienza dei medesimi detta in volgare.
C'è però anche l'opposto, e ve ne cito un esempio che mi riguarda direttamente e che mi rimase molto impresso.
Mio figlio aveva due/tre anni, quindi stiamo parlando di una quindicina di anni fa. Ristorante all'aperto di uno stabilimento balneare in una serata d'Estate, quindi una location assolutamente informale, dove peraltro ci sono anche tavolate certamente non silenziose. Siamo io e mia moglie con il bambino, che dopo una mezz'ora termina l'autonomia dello stare seduto e si alza senza però dare nessunissimo fastidio agli altri perché se ne rimane per i cazzetti suoi: è un bambino buono e mai fastidioso, per cui ci basta che resti alla nostra portata visiva. A un certo punto si mette a giocare con un aeroplanino che mia moglie aveva portato nella borsa, e nel farlo volteggiare nell'aria si avvicina al tavolo più prossimo al nostro dove stanno cenando due signori sulla 40ina, quindi non persone anziane. Mio figlio si ferma a non meno di un metro e, senza parlare, fa il gesto di porgere l'aeroplanino ai due, come per mostrarglielo. Non pretendevo mica che gli avessero detto "ma che bello", né che gli accennassero un sorriso, potevano benissimo ignorarlo dal momento che non stava dando nessun fastidio e non era neanche vicino vicino al loro tavolo, ma mai mi sarei aspettato che uno dei due si rivolgesse a mia moglie con queste precise e crude parole: "SIGNORA, LO RICHIAMI E LO CONTENGA". Vi giuro che non ho aggiunto né tolto nulla: questa fu esattamente la scena.
Nessun bisogno di invitare Michele ad allontanarsi da quel tavolo: lui aveva già capito e stava tornando da noi, probabilmente mandando silenziosamente a fare in culo quel tizio. Prima ancora che mi fossi scusato col tipo per l'incommensurabile fastidio recatogli dal bambino, ci pensarono delle persone sedute a una tavolata vicina che, evidentemente avendola osservata, commentarono così la scena tra di loro ad alta voce: ricordo "madò che stronzo", "allora se ne deve andare a cena al Ritz", "adesso vado lì a far casìno e voglio vedere se mi chiede di contenermi", "ma che vada a fare in culo"....
Per non rovinare la serata a me e a mia moglie, che mi aveva fatto dei gesti per farmi intendere di non raccogliere, decisi di rimanere in silenzio, ma solo perché vidi che a Michele la cosa era scivolata via come se non fosse accaduta. E comunque ci avevano pensato quelli dell'altro tavolo a farsi sentire.
Tutto questo bel racconto è per dire che sono da stigmatizzare sia l'uno che l'altro estremo, e per ciò che resta nel mezzo bisognerebbe avere rispetto degli altri, ma allo stesso tempo si dovrebbe usare un certo grado di tolleranza, ripeto, un certo grado, non la massima tolleranza, tantopiù che stiamo parlando di bambini.
A proposito, non è che uno o anche tutti e due quei tizi fossero @
pave o @
flag o @
Alebrasa o @
Monacograu o @
Desmonio ???!!!! Avevano un accento del nord Italia, probabilmente lombardo....
In ogni caso, nell'episodio da me citato relativo a quello che mi sentii dire dal mio collega, oltreché il contenuto fu il modo in cui si espresse, freddo, quasi cattivo, nonché l'accostamento bambini/animali, che trovai assolutamente brutto e stonato.
anche se amo sia i bambini che gli animali la penso esattamente come te, come puoi leggere sopra nell'ultima riga.