Visto che l’argomento si è infiammato, aggiungo alcune considerazioni personali sull’X-ADV (oltre a ciò che ho scritto in precedenza).
Lo scooter, perché di quello si tratta (NON È UNA MOTO), è un po’ particolare, ma proprio per questo motivo se la cava meglio di tanti altri suoi cugini.
Parto dalle cose che ritengo negative.
Oltre al difetto di richiedere un pilota alto, bisogna aggiungere che pesa parecchio (peso che incrementa ulteriormente montando gli accessori fuoristradistici, peraltro belli e “appropriati” ma davvero molto costosi) e che, soprattutto, è molto complicato a livello di meccanica.
È vero, il DCT è una invenzione che ne facilita l’uso (può essere lasciato in automatico per comodità, ma funziona anche in manuale quando si vuol credere di essere su una moto), ma nessuno a quanto pare dice che il sistema necessita di una certa “manutenzione” per farlo lavorare al meglio.
Essendo autoadattivo, il cambio DCT si adegua al modo con il quale si utilizza lo scooter, ma se ad uno gli viene il trip e per un weekend lo utilizza “alla morte” sui passi (cammina forte, ha una buona coppia e un’ottima guidabilità), quando al lunedì lo si riprende per andare al lavoro, si noterà che le cambiate (se lasciato in automatico, ovviamente) avvengono alla segugio member, e cioè ad un regime molto elevato, troppo elevato.
Il DCT si ricorda delle scemate del W/E!
Cosa fare allora?
Bisogna eseguire una procedura di Reset che riporta i “timing” al livello iniziale, e tutto si rimette a posto.
E questo a prescindere dal fatto che sia stato utilizzato perlopiù in manuale durante il trippaggio domenicale.
Nulla di trascendentale, ma è giusto dirlo.
Ci sono persone che ne fanno un uso tranquillo, e che non hanno mai avuto la necessità di eseguire un Reset (viene fatto in officina Honda durante i tagliandi), per cui per molti questa è una “novità” curiosa.
Altro aspetto “strano” è la ruotina posteriore (tipo biciclettina dell’orso Yoghi).
Non se ne avverte la presenza in marcia, se non in casi limite (pieghe in velocità su un viadotto con vento laterale), ed è utile per creare spazio sottosella (assente sul cugino Integra perché quest’ultimo monta una ruota da 17’ anche posteriormente).
Dov’è il “difetto” allora?
Ė nella scarsa possibilità di scelta tra i pneumatici, perché i “gommisti” non producono pneumatici sportivi (o di range elevato) con questa assurda misura, come poi accade per tutti gli altri scooter più o meno convenzionali.
Onestamente come scooter prenderei un TMax 560 Tech Max, ma questi sono gusti personali.
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