Scusate la mia ignoranza: ma come si arriva a stò famoso 70% per le aziende che salta fuori ogni due per tre??
Scusate la mia ignoranza: ma come si arriva a stò famoso 70% per le aziende che salta fuori ogni due per tre??
Hermanos: nosotros nacimos de la noche,en ella vivimos y moriremos en ella
pero la luz será mañana para los más, para todos aquellos que hoy lloran la noche,para quienes se niega el día. Para todos la luz, para todos todo.
Chiedo perchè ho P.iva dal 2007( in famiglia dal 1984). Credo che i miei "colleghi" debbano cominciare a raccontare le cose per come sono, se vogliono migliorare il sistema. Ma da quello che vedo con i miei occhi il gioco è sempre lo stesso: fotti il prossimo e pensa al portafoglio.
Hermanos: nosotros nacimos de la noche,en ella vivimos y moriremos en ella
pero la luz será mañana para los más, para todos aquellos que hoy lloran la noche,para quienes se niega el día. Para todos la luz, para todos todo.
Chi decide di fare impresa in Italia sa che avrà un carico fiscale sulle spalle, ancor prima di avviare l’attività, di oltre il 60%. Come se non bastasse, alla mazzata fiscale, ci si aggiunge anche la burocrazia con tutti i vari adempimenti che il professionista deve seguire
L’IRPEF L’aliquota va da un minimo del 23% per i redditi fino a 15mila euro, per arrivare al 43% per quelli oltre i 75mila euro.
L’IRI Prima dell’avvento dell’IRI ogni imprenditore individuale versava l’IRPEF secondo le aliquote viste in precedenza. Ora invece si è stabilito un valore fisso del 24%, parificando tutti i redditi di impresa. È bene precisare che l’IRI si paga solo sul reddito lasciato nell’impresa, mentre la parte prelevata dagli utili è sempre tassata con le aliquote IRPEF.
L’IRAP al 3,90% L’IRES L’IMU TARI
Esempio di quante tasse può pagare un’azienda in Italia
Per rendere ancor più chiara la situazione basta fare un semplice esempio: prendiamo una società con un unico socio ed amministratore che in un anno ha fatturato 100mila euro in servizi. Su tale cifra deve essere scorporata l’IVA al 22% portando la base imponibile a circa 82mila euro.
A questo valore bisogna applicare il 24% di IRES (esborso 19.680 euro) e il 3,9% di IRAP (esborso di 3.198 euro). È necessario poi aggiungere i contributi INPS che il soggetto in qualità di unico proprietario e amministratore deve versare, con una cifra attorno ai 18mila euro.
A conti fatti degli 82mila euro iniziali l’imprenditore finisce con l’intascarne poco più di 40mila. Tutto questo senza considerare eventuali tasse rifiuti, imposta sulla pubblicità e IMU nel caso fosse anche proprietario dell’immobile dove svolge l’attività.
La situazione di certo non migliora di certo in aziende che hanno dei dipendenti, le quali dovranno fare i conti anche con il costo del lavoro che in Italia è davvero assurdo!
TONY le magnific
no importa che marca sia tu moto ,,,, il vento e lo stesso