Non sono ne monaco ne padre pio reincarnato.
Nessuno di noi è un santo (io ho lasciato un femore sul guardrail perché ho cagato fuori dal vaso per stare dietro ad un mio amico che aveva 80cv in più, oltre al manico) ma siamo sempre pronti a condannare le nefandezze altrui. I ciclisti che stanno in gruppo in mezzo alla strada su una salita, su un tornante, dietro una curva, ... stanno sui coglioni anche a me. Ma allo stesso modo di come mi stanno sui coglio quelli che in coda ti sorpassano e poi si infilano, o i motorini che al semaforo passano tra le auto, ti si infilano di lato, ti si piazzano davanti e si mettono a chattare con il cell...poi scatta il verde e sono lì in mezzo alle palle.
Quello che cerco di dire è che sono le persone che sono fatte in un certo modo e non una categoria di persone (i clicisti, gli automobilisti, i motociclisti, ...).
Aggiungo, facendo in questo caso anche autocritica (vivendo a Roma è veramente difficile, per strada mi incazzo ogni 2x3) che un po' più di tolleranza ed empatia farebbe campare tutti, ma proprio tutti, un po' meglio. Senza essere Padre Pio.