la cosa brutta é che si sono resi conto di tutto....hanno fatto a ritroso 300 metri a piu di 100km/h ....madonna che angoscia![]()
che rumore fa la felicita'
la pazienza e' la virtu' di chi non ha un caz@zo da fare
storie di chi rimane e di chi invece lascia tutto e se ne va.....
Ormai è chiaro cosa è successo e di chi sono le responsabilità.
Il processo dovrà accertare i vari gradi di colpevolezza per comminare le pene secondo le leggi italiane.
Al di là del freno manomesso, tuttavia, sarà importante conoscere il motivo per cui la fune si è tranciata: la fune di un impianto, portante o traente che sia, non è possibile che si spezzi in assenza di un evento esterno (fulmine, caduta di un albero, meteorite, fatto doloso etc). Ciò servirà a evitare il ripetersi di fatti analoghi nel futuro, e potrebbe portare anche alla scoperta di altri responsabili.
Per quanto riguarda la difesa, invece, considerata l'ammissione delle responsabilità da parte degli indagati, non ho dubbi che punterà decisamente sul cedimento della fune trainante per alleggerire la posizione dei suoi assistiti.
"Per quanto buia sia la notte, le stelle non si spengono.
Per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano."
Qui siamo oltre le negligenze...
Siamo al limite dell'omicidio preterintenzionale.
Ora resta da capire come e perchè si è spezzato il cavo traente, cosa che può capitare per mille motivi (difetto del cavo, mancata manutenzione, evento esterno, semplice sfiga imponderabile) ed è per quello che esistono i sistemi di sicurezza che qui però erano stati criminalmente disattivati.
Indecente comunque!
In uno di questi articoli ho letto una cosa abbastanza inquietante: pare che l'Italia sia tra i pochi Paesi ad avere l'obbligo di presenza dei freni di emergenza in impianti di questo tipo.
Scrivevano che altrove, ad esempio in Francia, questo obbligo non sussiste in quanto l'evento che la fune portante si tranci è considerato del tutto inverosimile.
Così ho letto, poi magari hanno scritto sciocchezze, però ecco... mi vengono un po' di brividi.
Chi va piano, arriva dopo.
Sarà, comunque chi l'ha detto non è proprio l'ultima ruota del carro:
"Franco Corso, ingegnere di Cavalese, in Trentino, è dirigente di servizio degli impianti a fune della ski area San Pellegrino: "In Italia le regole sono molto severe. La rottura di una fune è un evento rarissimo" [...]
"In Italia ci sono regole più severe rispetto all'estero: in Francia, ad esempio, non è previsto un sistema frenante di emergenza in caso di rottura della fune traente perché non viene nemmeno presa in considerazione l'ipotesi che questa si possa rompere".
Io non faccio il dirigente di servizio di impianti a fune e quindi tendo a fidarmi...
Chi va piano, arriva dopo.
Le solite "figure di m@r@@" all'italiana di fronte all'europa , e il resto del pianeta.
Niente potrà mai risarcire le vittime e le loro famiglie , neppure fossero previste e applicate pene coerenti.
Ultima modifica di Girmet; 26/05/2021 alle 11:38 Motivo: Unione Post Automatica
Qualcosa da dichiarare? Nnnez
ciao Piero :-)
Ho riportato direttamente il pezzo dell'intervista. Io non mi intendo di impianti a fune.
Chi va piano, arriva dopo.