Forse non hai letto bene la descrizione degli avvenimenti.
Dopo che si è rotto il cavo, la cabinovia si sarebbe dovuta fermare grazie ai freni di emergenza, che invece erano stati manomessi.
Senza la rottura del cavo, che non è colpa dei freni disattivati, nessuno si sarebbe accorto che i freni erano stati disattivati.
Chi va piano, arriva dopo.
ah ok, pensavo si fosse rotto dopo il cavo
ad ogni modo le verità verranno a galla...
dicono che siano stati fatti i controlli di routine prima di far ripartire la funivia e che tutto fosse in ordine, sicuramente ci sarà una perizia firmata da tecnici specializzati
il problema grave é la decisione del macchinista di inserire i dispositivi pur di non interrompere le corse ogni 3x2....
Ultima modifica di z4fun; 30/05/2021 alle 16:26
Bene, anzi benissimo! Mi congratulo con voi per la gestione della sicurezza, e come ben sai dopo il terzo richiamo scatta il licenziamento, che va attuato senza se e senza ma in casi come quelli che descrivi tu, d'altro canto, se vuoi passare da noi, non abbiamo nemmeno una sicurezza attiva, nemmeno le gabbie di sicurezza attorno ai macchinari in movimento perchè,:" rubano spazio vitale all'azienda"! uscite d'emergenza chiuse con chiavistelli, tanto ci sono i portoni aperti. macchinari che fanno un gran rumore, ma, quando passa il controllo le uscite di sicurezza si aprono, le macchine vengono fatte funzionare a vuoto per non superare la soglia di decibel e sulla mancanza delle gabbie nessuno dice nulla, chissà come mai, eppure siamo nella modernissima brianza, gestore della sicurezza: il titolare!
Se ti lamenti non staio facendo il bene dell'azienda,metti i "bastoni tra le ruote"! queste le risposte...
Ultima modifica di thepen70; 31/05/2021 alle 08:37
scusa z4fun, ma, nel mio piccolo, avendo fatti anni con contratti a termine ho cambiato diverse aziende e, per esperienza diretta, NON mi è mai capitato quello che dici tu, ossia che l'operaio manomettesse le sicurezze senza avere l'ok da una figura sopra di lui
io ti faccio i complimenti per il tuo operato, ma io ho lavorato solo in 1 azienda che faceva usare le sicurezze con un "ma" però
ossia non tutti dovevano lavorare con le varie fotocellule e sicurezze, ma solo pochi ( io ero tra questi 3 ) con la bella rogna di dover tenere i tempi dei colleghi che non le usavano, ovviamente, alla prima osservazione, i nostri responsabili hanno fatto in modo che c'è ne andassimo da li.
quindi sarà anche vero quello che dici tu, ma la percentuale di operai che si "giocano" la pelle con le sicurezze rispetto ai titolari che "giocano" la pelle altrui è di 50 a 1
almeno dalle nostre parti è cosi, e non sto a parlarti di tutte le riunioni fatte pre-controllo dei vari certificatori UNI ISO e ciapet vari che passavano, con tanto di macchine con cartello fuori servizio che stranamente rimanevano per anni li ferme in mezzo alle altre macchine funzionanti
poi su questo caso mi spiace, ma non credo alla colpa del solo macchinista proprio no
se sei titolare e non sai queste cose allora vendi tutto e TU ne sei la prova perché, come dici tu, avete dovuto VOI mettere sicurezze per evitare che vengano eluse le altre quindi se sei titolare TI DEVI ACCORGERE di una cosa cosi GRAVE
Io non sbaglio strada... cerco alternative
Arriva un giorno in cui devi prendere una decisione che ti cambia la vita
l' unica certezza è che appena prenderai la tua decisione scoprirai subito
se sarà la scelta giusta o sbagliata , senza poter tornare indietro
I punti esclamativi danno enfasi ai titoli dei giornali, poco aiutano nel delineare la realtà, tantomeno quando è così complessa.
Altrimenti impiccate su pubblica piazza tutti, macchinisti, manutentori, direttori, titolari ed anche le riserve, senza perder ulteriore tempo in indagini e processi.
Mi pare di capire che si va verso la direzione di un solo colpevole, il caposervizio Tadini.
Generalmente in questi casi il colpevole non è mai uno solo.
Tuttavia, dato che chiaramente di queste cose non esiste MAI documentazione autorizzativa/avallante/dispositiva scritta, in mancanza di prove testimoniali inattaccabili ricade tutto sul caposervizio, che è poi quello che ha ammesso di aver materialmente effettuato (o dato ordine di effettuare) lo sciagurato intervento. Dato che dagli interrogatori è emerso che il caposervizio avesse segnalato il malfunzionamento e gli fosse stati risposto dai suoi capi "arrangiati", a parte il fatto che deve essere provato, in ogni caso ciò non alleggerisce la posizione del Tadini né coinvolge i suoi superiori: arrangiati puo' anche significare "vorrà dire che se ti devi fare due ore al giorno di straordinario le farai" oppure "devi dare ai tuoi collaboratori delle direttive più precise/idonee/opportune".
Due cose però mi lasciano perplesso.
Dato che il forchettone che serve a impedire l'intervento del freno non è un attrezzo piccolo ed è pure dipinto con un colore vivace proprio per evitare che possa essere dimenticato, e se è vero che era da quasi un mese che era lì posizionato, puo' essere che nessuno l'abbia notato?! Ma non rientra nel controllo visivo una delle prime norme di sicurezza?! Ricordiamoci che l'omessa denuncia di un fatto illecito, o comunque contro la normativa nazionale o interna aziendale, è in ogni caso un reato quindi, a parte quelli che hanno materialmente posizionato il forchettone (e che ovviamente non potranno nascondersi dietro al "mi è stato ordinato di farlo"), potrebbero essere coinvolti anche altri dipendenti.
E poi con quale frequenza sono previsti i controlli da parte delle entità preposte, primo tra tutti il direttore dell'esercizio?! Oh ma qua sembra che il forchettone sia stato messo il 26 Aprile e la funivia è venuta giù il 23 Maggio!!! E' normale che in quasi un mese, peraltro successivo alla riapertura dell'impianto dopo un lungo periodo di fermo, il direttore dell'esercizio non si sia mai fatto vedere???!!!!
"Per quanto buia sia la notte, le stelle non si spengono.
Per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano."
Quoto ogni virgola di macheamico. Sono volatili per diabetici per il responsabile.