Se mi tocchi il SIC prendi male, te lo dico subito.
Era un duro in pista, come tanti altri piloti (Marquez in testa), ma i suoi comportamenti non derivavano da strategie studiate a tavolino (non è poco).
Era così, era il SiC, imprevedibile, duro e puro.
Sono certissimo che si sarebbe calmato con l’avanzare degli anni, ma il suo valore come pilota non si può mettere in discussione.
Purtroppo ce l’hanno portato via, ma io vado a trovarlo tutti gli anni, da solo, senza dirlo nemmeno a mia moglie.
A Tavullia ci sono passato tre volte in tutto, ma anche perché ho lavorato a San Giovanni in Marignano e il mio alloggio era a Villa Ceccolini.
Non ci sono mai andato apposta (a Tavullia), mentre a Coriano ci sono stato almeno 10 volte.
E sono anche stato sponsor del SIC quando era un ragazzino.
Raccolse i fondi un capo romagnolo della mia azienda, dicendo a noi appassionati che era nata una vera stella.
Gli abbiamo creduto, e soprattutto abbiamo creduto in Marco.
Poi ha vinto anche il titolo mondiale con il marchio Gilera sulla carena.
Quindi, per quanto mi riguarda, chi tocca il SIC lo fa (fortemente) a suo rischio e pericolo!
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