io però trovo le due vicende completamente differenti e fatico a trovare eventuali nessi ...
nel caso del consulente di salvini, le accuse sono per ora formulate, e in seguito stabiliranno colpe, reati e responsabilità
si tratta piuttosto, in ottica etica morale , di stabilire che ruolo avesse questa persona..
se effettivamente fosse un membro del partito , una figura da cui dipendevano le scelte di alcune politiche...
oppure fosse solo un consulente pagato perche reputato ( da loro) mente sottile e abile a interpretare gli umori dei loro elettori in campo social e a mettere in pratica le strategie più remunerative in termini di crescita del consenso attuando quest ultime....
quindi la morale e l etica del predicare bene e del razzolare male bisognerebbe capire a chi attribuirla, se a salvini visto che andava in giro a citofonare ma che cmq , all apparenza, è senza macchia e senza peccato , oppure al consulente, che se però fosse esterno al partito e solo mente ispiratrice, nel suo privato, sarebbe libero da cio che per lavoro suggerisce ai poco fantasiosi del partito..... visto che ciò che appunto lega salvini al consulente è un etica professionale e nn una condivisione di principi.....
nel caso invece del sindaco di Riace.....boh...sono atti pubblici, ci sono intercettazioni.......le eventuali ( visto che cmq , e fortunatamente per lui, è un primo grado di
giudizio e fino alla cassazione strada ce n è ancora..) responsabilità possono ancora cambiare , così come la pena....
a me sembra che con il suo fare, con il sistema messo su ....desse fastidio a qualcuno dei rami alti.....ed è a questo che si deve l interpretazione così dura delle prove in funzione poi della sentenza...
visto che nn succede mai nn per caso...