Piccole note personali, da studioso di storia (purtroppo il mio amico professore se n’è andato in cielo da circa un mese, e posso solo scrivere qualcosina basandomi su ciò che mi ha insegnato; lui avrebbe fatto un quadro della situazione dettagliatissimo, con una precisione matematica al “zero virgola”, ma io sono solo un umile studente, per cui perdonatemi se scrivo qualche inesattezza o pecco di precisione “da cecchino della storia”, qual’era il buon Giorgio).
A parte Toninelli, che non merita attenzione, possiamo citare a ragion veduta il famoso motto: “la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo”
Stavamo uscendo da una guerra sanitaria, contro un nemico invisibile e figlio di buona donna, e volenti o nolenti ci ritroviamo davanti a una guerra vera e propria, che ha assunto tali contorni da qualche giorno.
Inizialmente la Russia si era mossa con circospezione, invadendo terre “amiche” come l’ormai arcinoto Dombass, sconosciuto ai più fino a dieci giorni fa.
Una mossa comunque disdicevole, perché venivano occupati (non bellicosamente) territori appartenenti ad un altro stato sovrano riconosciuto dal mondo intero.
Questo primo step assumeva un minaccioso schieramento di truppe, che per un certo periodo sono rimaste immobili (tipo 1ª guerra mondiale, guerra di trincea) e non hanno provocato danni e vittime.
Nel giro di paio di giorni la situazione era cambiata con un avanzamento delle truppe nei territori dell’Ucraina, ma sempre con una certa circospezione.
Nello stesso momento l’Ucraina veniva parzialmente invasa anche dal mare (accerchiamento, invasione del territorio, primi scontri a fuoco, incursioni aeree)
L’evoluzione del conflitto ha subìto una svolta repentina con il lancio delle bombe e dei missili sulle grandi città e sugli obiettivi strategici (situazione simile alla 2ª guerra mondiale, guerra di movimento e occupazione).
Non è la prima volta che capita dopo il conflitto del 39-45, e in tutti questi casi (per ora) si è arrivati a porre la parola fine, in un modo o nell’altro (purtroppo sempre di guerra si tratta, e le conseguenze sono state spesso catastrofiche per i paesi invasi).
Dov’è la differenza (con le altre guerre “recenti”) che ci può davvero creare ansia?
Le differenze principali in realtà sono due, e sono fondamentali:
1) la richiesta di essere partecipe della NATO da parte dell’Ucraina (e a quanto pare non solo di essa, perché l’hanno richiesta anche Finlandia e Svezia, che al pari della Ucraina confinano con la Russia).
2) l’invio di armamenti (di qualsiasi genere, compresi gli aerei) all’Ucraina da parte dei paesi della NATO.
Fino ad ora, SULLA CARTA, gli aiuti bellici ad un paese invaso che sono stati forniti dalla NATO, o da uno degli Stati appartenenti, erano mirati alle armi difensive.
Ora comprendono anche le armi offensive (aerei compresi).
La Russia (Putin, ma anche prima della sua ascesa al potere) ha sempre imposto la presenza di stati “cuscinetto” tra essa stessa e le basi NATO, che ovviamente vengono dislocate in tutti i paesi membri.
Ecco, solo queste due ragioni (ce ne sono ovviamente tante altre, di carattere geopolitico, economico, vattelapesca….) impongono più attenzione, “semplicemente” perché una situazione del genere non si era mai venuta a creare.
Abbiamo avuto un precedente con i missili a Cuba, che hanno generato una guerra fredda tra le due grandi potenze, per fortuna risolta grazie al grande carisma dei Kennedy, ma in quel caso non ci furono spostamenti di truppe americane sul territorio cubano (la situazione era “ribaltata”, ma completamente diversa).
La mia domanda (che è anche il mio dubbio) è questa: siamo già entrati in una specie di guerra “fredda” mondiale, oppure manca solo lo step più grave, cioè l’utilizzo delle armi atomiche, per dare il via alla 3ª (e sicuramente ultima) guerra mondiale vera e propria (con i canoni di una guerra belligerante ad armi spianate su tutto il globo)?
Giorgio si starebbe scervellando…
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