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...In parte si tratta di ragazzi sotto le armi, mandati al fronte «per errore», almeno secondo la spiegazione data dal Cremlino quando i racconti diretti fatti da prigionieri hanno preso a circolare. Ma appare confermato che l’Esercito abbia un serio problema, nonostante sulla carta possa disporre di oltre un milione di uomini.
Così in questi giorni è venuto fuori che nelle città russe si sta tentando di reclutare immigrati dell’Asia centrale promettendo loro la concessione della cittadinanza dopo un periodo di servizio in Ucraina. Ci sono organizzazioni che sembrano operare in favore delle strutture militari ufficiali, come il sito UzMigrant. Il direttore della società che lo gestisce, Bakhrom Ismailov, in un video in uzbeko promette: «Il servizio a contratto come effettivo russo consente a chiunque di ottenere la cittadinanza in tre mesi».
Tra pochi giorni, poi, iniziano a terminare il servizio di leva 130 mila giovani arruolati l’anno scorso. Non sono certo professionisti ma hanno una buona esperienza e potrebbero essere utilizzati in massa nei combattimenti. Ci sono pressioni perché si raffermino. Se poi fosse necessario, si ricorrerebbe all’aiuto della Bielorussia di Lukashenko che sarebbe pronto a mandare i suoi.