UN VIAGGIO PERICOLOSO 2 parte seguirà la terza e ultima
Messo il biglietto nel taschino a Melegnano, rimessi i guanti, finalmente mi metto in carena e comincio ad assaggiare il mio CBR. 2 ore e 55 minuti Milano- Roseto casello casello, 186 di media il mio miglior tempo fatto col 308, una mattina di Natale di qualche anno prima, con famiglia….,silenziosa, a bordo. il record da battere? Non parto con quell’idea….ma mi frulla per la testa. So che con le macchine me la cavo abbastanza, ma non sono allenato e questa bestia qui, non l’ho mai guidata. Tenete sempre conto che parliamo di quasi trent’anni fa, ora di moto così ce ne sono tante, ma nel 92…. La sento maneggevole, viaggio costantemente in corsia di sorpasso, l’autostrada è poco battuta, non sono mai andato così forte, la rapidità con la quale passa i 200 mi impressiona, altro che Ferrari! Mi rendo conto che sto andando troppo forte per come la conosco. 220- 230, rallento un po, sembra tutto facile, la strada è tutta dritta, ma non so bene manco come frena. Quando parlo di numeri, mi riferisco a quelli che vedo sul contachilometri. L’autostrada sgombra è troppo invitante tengo il gas aperto 260, 270. Fantastica, una sensazione che conosce solo chi ha una moto “da sparo”, poi, se nun la sai guidà, l’adrenalina t’aiuta . Non mi fido ancora a passare le macchine appena le vedo scostarsi un po’ sulla destra, mi rendo conto che a quella velocità non riesci a cambiare traiettoria in un attimo, anche se la moto è molto più rapida del VFR nel cambiare direzione. Arrivo alla tangenziale di Bologna che manco me n’accorgo. La faccio piano per riprendere fiato, poi appena riprendo l’A14, comincio a tirare, Qui cominciano le curve e qui le cose diventano difficili, ma vado al massimo per quello che mi sento, le prime curve sull’autostrada a due corsie cominciano a sembrarmi strette, noto che nei curvoni a volte la moto sbacchetta, non so a che velocità li faccio, non ho tempo, a cosa penso? Non penso, percepisco uno stato di ansia e godimento.…..ma mi piace questo flusso di adrenalina. Continuo così, in alcuni pezzi di rettilineo vedo il contachilometri superare i 270, le macchine, quando le supero, manco distinguo il tipo. Continuo così, quasi in apnea per più di 150 kilometri, fino ai pressi di Fano, sento il bisogno di respirare, sono sudato, anchilosato, mi tiro su, stendo la mano intorpidita che stringeva la manopola destra. Allungo una gamba, guardo lo specchietto, forse sto andando troppo piano per stare sulla corsia di sorpasso,…. e vedo il lampeggiante della 75 della polizia! Mi manca il fiato per un attimo. Cosa ho pensato in quel momento? Non lo so, non so che film mi sono fatto, ma …..mi butto sul serbatoio, spalanco il gas e fuggo lungo l’A 14 come un bandito in un film. Comincia così un inseguimento che mai avrei immaginato nella vita. Sono schiacciato sul serbatoio il gas spalancato, non rallento mai nei sorpassi, continuo a lampeggiare e supero a destra quelli che non si spostano. Purtroppo quel pezzo di autostrada, fino a Roseto è un susseguirsi di curve velocissime. Io ho il vantaggio dell’enorme accelerazione e della velocità massima, ma io la moto in curva non la so guidare e non l’ho mai guidata a quella velocità. Nei curvoni spesso la ruota anteriore innesca degli sbacchettamenti che mi terrorizzano. I pensieri sono confusi. Potrei morire da un momento all’altro, penso. Appena ho tempo guardo lo specchietto, non li vedo più, ma immagino che se esco dall’autostrada, loro avranno avvertito i caselli, avranno dato la mia targa. Già, avranno fatto in tempo a prenderne nota? Da quanto tempo mi stavano dietro quando li ho visti? Non riesco a ragionare, sono scappato senza pensare, d’istinto. Cazzo, eccoli là, vedo il lampeggiante! Vedete, loro pattugliano un certo pezzo di autostrada, tutti i giorni, continuamente, la conoscono a memoria e quelli sono curvoni che con una 75 fai a 180, quasi tutti, ma io non me li ricordo, poi con la moto li affronto tutti come se li vedessi per la prima volta, è la concentrazione che mi manca. Io quelli, qualche anno prima li facevo col Ferrari e andavo forte, e poi il GT4 ha il passo lungo e nei curvoni è molto stabile, ma con la moto….. per farli forte devi piegare, devi essere bravo, devi essere uno come quelli del lago di Lecco con le gomme coi riccioli. Sul rettilineo mi attacco alla manopola e il CBR vola! C’è uno con una berlina 1750 alfa che andrà a 180 e non guarda lo specchietto, mi ricordo il colore , era verdolina , non guarda dietro perché gli sembra di andar forte, non vede i miei lampeggiamenti, lo passo a destra e lasciando un attimo la manopola sinistra, tenendo il braccio basso che mi viene quasi strappato dal vento, gli faccio il dito indice. Penso che devo nascondermi in un autogrill, in un qualsiasi rifornimento, ma devo farlo quando loro non mi vedono. Riesco a pensare solo questo. Mi devo nascondere. Butto un occhio, non sono sicuro, perché vado troppo forte per guardare più che un attimo gli specchietti. Cerco i cartelli delle stazioni di servizio. Rallento un attimo per guardare meglio, non li vedo. Da quanto tempo dura? Non lo so, mi sembra un’eternità, erano circa 90 kilometri! C’è un pezzo di rettilineo, lo faccio quanto più forte posso perché ho letto che a 1500 metri c’è un rifornimento. Lo vedo, vedo in lontananza la corsia di ingresso, tengo ancora il gas aperto fino all’ultimo e alla fine freno e mi butto dentro. Mi guardo intorno vedo un tir fermo vicino alla rete esterna del piazzale, verso l’aperta campagna. Mi precipito lì, mi infilo tra il la rete e il camion che mi ripara dalla vista. Metto i piedi a terra, non riesco a trovare il cavalletto laterale, mi trema la gamba, come a Monza la prima volta! Il camionista è vicino alla cabina che mi guarda ma non parla. Ci guardiamo, mi sfilo i guanti, mi tremano molto le mani. Cerco di calmare l’affanno e il martellare del cuore. Mi devo calmare, sono al sicuro” loro passeranno e io starò un bel po’ qui, magari un paio d’ore” mi rincuoro “li ho fregati!” L’adrenalina è come l’alcool, ti ubriaca.. Mi tolgo lo Shoei, sfilo il pacchetto di Marlboro dal giaccone, prendo con mani tremanti una sigaretta riesco ad accenderla, sapete che non ricordo se avessi un accendino o i cerini? Finalmente aspiro una boccata, noto che le mie mani tremano ancora abbondantemente e il camionista mi dice:” guarda che sono qua”. Mi si ferma il cuore. Non ho sentito la sirena. Ma avevano la sirena? Guardo la campagna di là dalla rete. Sono in trappola. Faccio l’indifferente, fisso lo sguardo verso la campagna e continuo a fumare. “ Magari non mi vedono”….. “ Fai vedere le mani bastardo” in quel periodo avevo i capelli anche abbastanza lunghi, penso proprio quello in quel momento, forse sarà per i capelli? Mi volto, guardo verso la voce. E’ appena uscito da dietro la cabina del tir, viene verso di me, d’istinto mi volto dall’altra parte, dietro il camion c’è l’altro poliziotto. N’è che sembra un film? manca solo la pistola. Invece no, ci sto proprio io lì, ex impiegato dell’alfa romeo, ex pilota, e ora bandito da strada. Sono giovani, alti e stivalati. Mi fanno cenno di camminare. Giro intorno al camion, loro dietro di me. Mi avvicino alla 75 nel piazzale. Uno mi spinge sul baule piegato in avanti con le mani sul cofano caldo e con un colpo alle gambe mi dice di divaricarle, mi perquisisce mentre l’altro mi sorveglia. Sapete che non ho ricordo di chi ci fosse intorno a me? Certamente la gente guardava ‘sta scena da film, l’avrei guardata volentieri pure io, da fuori. Mi sentivo più rilassato, era finita, cosa mi faranno? E quando telefoneranno a casa? Mia moglie mi aveva detto “ vai piano”. Già. Aprono il sellino posteriore e tirano fuori le scarpe da tennis, i jeans, guardano dentro. Certo, cercano la droga. Mi prendono la patente e uno di loro parlotta alla radio sull’alfa. Uno mi dice:” ora prendi la moto vai fino all’uscita di Recanati, vai piano, noi ti veniamo dietro, ricordati che la tua patente ce l’abbiamo noi, non vai da nessuna parte”. MI ricompongo, salgo in moto, mi infilo casco e guanti accendo il motore e parto. Vado piano continuo a guardare lo specchietto, poco più avanti c’è l’uscita, penso, “mi sequestrano la moto , mi arrestano, quali reati ho commesso? Magari se gli metto cinquantamila lire nella patente? L’ho avevo visto nei film. Ma la patente ce l’hanno loro. Che posso fare?” Faccio il raccordo di uscita e tutti i pensieri di un eventuale corruzione crollano di colpo: vedo aldilà del casello due volanti messe a cuneo, mi volto, mi fanno cenno di andare avanti, così supero il casello di uscita e mi infilo tra le due 75 e la terza, loro, mi chiude da dietro. Ci sono diversi poliziotti! Scendo, mi tolgo il casco, sono scesi anche i miei inseguitori, “ voci” ah è questo il bastardo? . Eeeeh, sono io, già. Guardo per terra. Loro confabulano, dopo un po gli altri dicono “ ok allora noi andiamo, pensate voi ai verbali!” Scopro così che stavano preparando addirittura un posto di blocco in autostrada più avanti se non mi fossi fermato. Resto lì, come un cane bastonato. Uno dei due inseguitori, guardando la mia patente mi fa” Alberto, lo sai che ti sei rovinato?” “ eeeeh, cercate di non rovinarmi” L’unica scemenza che riesco a biascicare, pensavo ad altro. Uno mi fa” ma a quanto andavi quando ci hai passato?” Occhi da pesce. “ ma non vi ho manco visto, non lo so” “ Ma quanto fa sta moto?” Guardando il mio CBR con una certa invidia. Un filo di speranza. “Bè, 265” “ Hai Combinato un bel casino” fa uno….anche noi siamo motociclisti, ma tu…..Pensavamo che fossi un pusher per scappare in quel modo, pensavamo che portassi droga” “ comunque, col casino che c’è stato, ti dobbiamo fare dei verbali. Velocità pericolosa, vediamo quanto viene questa” Uno dei due va fino al casello a fare il timbro di uscita del mio biglietto “ Bè, ero andato forte eh eh eh, pensate che compreso tutto il tempo in cui sono stato fermo, in quel momento avevo realizzato 141 di media eh eh eh. A parte gli scherzi, mi fanno un verbale per velocità pericolosa e uno per sorpasso a destra che io prontamente nego, “ Ma come, se hai fatto mezzo chilometro col dito alzato a quel poveretto con l’alfa! “ Oh, sapevano tutto, per forza erano dietro” .