Nel tarare i carburatori ci si può facilmente perdere…
Ci sono dei particolari (o delle regolazioni) che richiedono una grande esperienza.
Ad esempio si utilizzano ancora metodi “empirici” per verificare aspirazioni di aria nei collettori, ma ci vuole uno strumento apposito per verificare se il depressore “tiene”, oppure (in alcuni carburatori) se il livello del galleggiante è corretto.
Per mia grande fortuna ho visto revisionare di persona dei carburatori di tutte le “razze”, da quelli delle moto e delle auto d’epoca, a quelli delle moto da GP (2T e 4T) e i “multicorpo” delle AlfaRomeo da corsa e compagnia bella.
Ogni getto, ogni pertugio, deve essere verificato sia come grandezza (diametro), sia per l’effettiva presenza di “passaggio”.
I pozzetti, più comunemente detti polverizzatori, devo essere abbinati al giusto spillo conico, o (e qui casca l’asino) essere sostituiti da altri con caratteristiche che vanno nella direzione del miglioramento.
Idem per gli spilli conici e i getti del minimo, del massimo, ma anche dello starter (o arricchitore).
Proprio sul Gilera abbiamo trovato un guasto che era nato con la moto, e cioè che non era stato “piombato” (occluso) a dovere un passaggio dell’arricchitore, e tirando lo starter la carburazione si ingrassava troppo.
Risolto quello, parte con mezzo giro di motorino di avviamento (partiva anche prima, ma fumava troppo).
Una moto ben carburata va meglio, ma va anche di più e consuma nettamente meno.