La mia presa di posizione contro l’elettrico non è totale, anzi, considero l’”elettrificazione” un buon miglioramento della mobilità in ambito urbano e suburbano.
Al momento, ma ho il sospetto che non potrà mai avvenire in un futuro (prossimo o meno), l’auto elettrica non può sostituire totalmente quella termica.
Non hai “elasticità” di utilizzo (devi seguire per forza i percorsi predeterminati dall’auto, o dal software, per avere sempre una colonnina di ricarica raggiungibile), non puoi rifornire dove ti pare, e soprattutto in un tempo decente (i 10 minuti dei supercharger sono quasi sempre teorici).
Un tecnico di manutenzione, un rappresentante su vasto territorio, persino uno che va in ferie in posti poco serviti (ho appena avuto modo di constatarlo personalmente in Abruzzo), non può contare su un’auto elettrica.
È vero che oramai tutte le auto elettriche di media categoria hanno una autonomia di 400-450km, ma considerando che vengono caricate spesso solo fino all’80% (anche per preservare le batterie), l‘autonomia reale si riduce a meno di 300km.
Un tecnico di Bologna che deve intervenire in urgenza a San Giovanni in Marignano non ha la totale sicurezza di ritornare in sede in tempo per poter effettuare altri interventi (magari a Sant’Agata).
Sicuramente ci saranno colonnine di ricarica in entrambi i posti, ma non è detto che rimanga il tempo per trovarle e ricaricare.
Ho fatto quell’esempio perché l’ho vissuto personalmente più volte.
Anche il classico viaggio di rappresentanza Bologna-Torino e ritorno, quasi senza soste, risulterebbe difficoltoso da fare con una auto elettrica che non sia una Tesla Long Range (in autostrada le elettriche ciucciano di brutto, e tutti i buoni propositi di autonomia se ne vanno a farsi friggere).
Per ora sono seconde auto per andare al lavoro…
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