Stamattina sono riuscito a provare per bene la nuova Tiger 900, in versione GT Pro, esattamente come la mia.
La volta scorsa il tempo era inclemente, e sono uscito giusto per un breve shakedown, che non mi ha detto nulla, anche perché lo stato della strada era “semplicemente” pietoso.
Ho mantenuto durante tutta la prova la mappa Road e le sospensioni su Normal, perché volevo raffrontare le due moto nelle medesime condizioni.
Ebbene, confermo molte cose che sono state già dette.
La posizione di guida non varia, se non di microgradi, per cui mi sono sentito immediatamente a mio agio.
Il centimetro di altezza in più della sella non mi ha “sconvolto”, anche perché è una differenza difficile da percepire!
Piuttosto ho notato che la sella è decisamente più dura, e soprattutto un filino più larga dove scendono le gambe.
Si tocca bene lo stesso, ma queste due cose potrebbero ostacolare i meno dotati di centimetri in altezza, magari quelli che arrivavano già “al pelo” sulla MY23.
Per il resto tutto uguale, sospensioni, freni, telaio, comandi.
Non mi ha affatto entusiasmato la strumentazione, nonostante il contagiri sia decisamente più visibile rispetto alla “vecchia”.
È piuttosto scarna di informazioni, e mi sta un po’ sulle balle il fatto che non vengano visualizzati parametri come la temperatura del liquido di raffreddamento (un discorso che avevo già sviscerato), ma anche il chilometraggio parziale e i valori relativi al consumo.
Non ridete, ma mi è venuta in mente la strumentazione della mia prima auto, cioè la Fiat 600D (750cc) che aveva il tachimetro, l’indicatore della benzina e i chilometri totali (anche questa voce è assente sulle Tiger 900, tutte).
Il motore, che è il discorso più importante…
Allora, ai bassi e ai medi tira più o meno come il vecchio in configurazione standard, ma con la mappa le prende fino ai 5000/5500 giri, dove il nuovo inizia a spingere con prepotenza, mostrando un carattere sportivo quasi “fuori luogo” su una endurona turistica.
Ma va bene così, a casa mia più ce n’è meglio è.
Si avvicina parecchio al CP3 della Tracer.
C’è l’ho qui a 10 metri, ma è tardi e non esco certo di nuovo per raffrontarla (con le sensazioni di guida ancora “fresche” della Tigerina).
Il motore ovviamente scaldicchia, e nonostante le alette modificate si avverte ancora un refolo di aria calda sul ginocchio sinistro, anche se in misura decisamente minore.
Le alette di Fabio sono ancora il top ineguagliabile.
Comunque promossa a pieni voti, a parte la strumentazione che onestamente non mi piace.
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