Ogni tanto (a volte anche abbastanza spesso) mi capita di provare una news motociclistica.
Questa volta è toccato alla nuova Transalp 750, un moto che nasce per rinverdire i fasti dei modelli omonimi del secolo scorso.
A quei tempi anch’io mi innamorai della Transalp (600cc, con freno a disco anche al posteriore), e la tenni un annetto (poi tornai alle moto più sportive, ma ero giovane…).
La nuova Transalp ha ancora qualcosa in comune con la nonna.
Oltre al nome rimane una moto davvero tuttofare, e senza troppe pretese si arriverebbe dappertutto.
È una Honda, per cui facilissima da guidare, ben costruita, non troppo costosa e (mi auguro, ma sono certo di non sbagliare) affidabilissima.
In marcia è una piuma, scende in piega con grande facilità nonostante la ruotona da 21”.
Aumentando l’andatura però si avverte l’effetto giroscopico della ruota grande, e la guida diventa sempre meno sportiva.
Ma è una Transalp, per cui si può anche chiudere un occhio sulle sospensioni un filino troppo morbide (specie la forcella).
Andando a spasso, o facendo del turismo, la taratura di base regala una comodità impareggiabile, nonostante il reparto sospensivo non sia certo di qualità top.
Stessa cosa per i freni, dall’attacco molto veloce e con un buon mordente, ma che si perde un pochettino forzando l’andatura (e la frenata).
È una moto da “polleggio” anche per quanto riguarda il motore.
La cilindrata è media, e i due cilindri fanno quello che possono in fatto di coppia massima.
La potenza c’è, ben 92 cavalli, e pure l’allungo non è affatto male, anzi.
Manca (inaspettatamente) un po’ di “castagna” ai bassi e medio-bassi.
L’ho tenuta per una mezza mattinata, e mentre percorrevo i colli di Bologna mi chiedevo come era possibile questa cosa.
Soli 3 cavalli (nominali) in meno della mia Tiger 900 GT Pro, ma una differenza (molto) apprezzabile nel tiro ai bassi regimi.
Poi l’illuminazione….
In un tratto veloce ho raggiunto i 110 di tachimetro, e dando una occhiata al contagiri (che si legge, ma oramai non sono più abituato a farlo, mannaggia a Triumph) mi sono accorto che il motore girava a 4000 giri esatti.
La Tiger 900 allo stesso regime fa poco più dei 100km/h.
Allora ho fatto due più due >>>> rapporti troppo lunghi!
Ne ho parlato con il concessionario che in primo momento ci è rimasto, poi ci ha pensato su un minuto, ed infine è andato in magazzino ad ordinare un pignone con un dente in meno.
La Transalp non ha un motore “scarso”, semplicemente la Honda l’ha dotata di rapporti troppo lunghi.
Sicuramente consumerà qualcosina in più (con un pignone più piccolo), ma sono certissimo che si sveglierebbe parecchio.
Siamo d’accordo che me la farà riprovare appena hanno fatto la modifica by Sabba.
Tornando a bomba, essendo una Honda è difficile trovare qualcosa fuori posto.
Ma io sono un malefico precisino, e qualcosina l’ho trovata.
Elenco le cose che non mi sono piaciute:
1) leve troppo esili e non regolabili
2) pedane del passeggero senza gommini anti vibrazioni (vabbè, la moto non vibra pur essendo un bicilindrico, ma le preziose **e innumerevoli** scarpine delle donne potrebbero “rovinarsi”)
3) tasto delle frecce troppo spostato in basso (solitamente si trova il clacson in quel punto)
4) tasto del clacson difficile da raggiungere (ovviamente)
5) tasto del lampeggio posizionato sopra al blocchetto, e non dietro, per cui scomodissimo da azionare (Honda ha pestato una merdina con questo blocchetto elettrico tutto “sconquassato”)
6) assenza del Cruise Control, non disponibile nemmeno come opzione
7) assenza del cavalletto centrale, disponibile solo come optional
8) faro anteriore molto “misero”, mutuato dalla piccola CB500X (ci stava bene un faro rettangolare che richiamasse quello della Transalp originale)
9) parabrezza non regolabile
10) quickshifter non a punto (la moto “sobbalza” troppo durante le cambiate, sia in salita che in discesa, e il comportamento stranamente peggiora col salire dei giri)
Per il resto moto quasi perfetta, posizione di guida, ergonomia, con l’unico neo di un peso abbastanza elevato negli spostamenti da fermo (peso che, come ho già scritto, sparisce in marcia).
Il cambio e la frizione vanno così bene che è un vero peccato montare un quickshifter che ti peggiora la guida.
Molto meglio fare “alla vecchia”, e sono sicuro che la moto vi ringrazia perché il cambio soffre molto di meno.
Consiglio pertanto di risparmiare quei soldini per procurarsi un parabrezza alto per l’inverno e altri accessori ben più utili.
Sull’esemplare che ho provato il tessuto della sella presentava una piega in corrispondenza del sedile del pilota.
Lo stesso difetto che riscontrai sulla Kawasaki Versys 300X (poi risolto dal bravissimo sellaio di Villanova di Castenaso).
A proposito del Kawa, questa Honda me lo ha ricordato tantissimo, nonostante le apprezzabili differenze di categoria e potenza.
Le dimensioni sono molto simili, così come l’altezza della sella (assolutamente “affrontabile” anche da chi è alto meno di 1,75), i comandi, la guida, persino la risposta delle sospensioni.
Ovviamente la Honda spinge molto di più della piccola Kawa se ci si mette a tirare, ma andando a spasso non ti accorgeresti se ti scambiassero la moto da sotto al culo!
Non so se questo può essere considerato un pregio o un difetto, ma è evidente una filosofia costruttiva comune tra le varie sorelle giappe.
Non ho potuto testare i consumi e lo 0-100 (la moto va se la tiri al massimo, non è affatto un paracarro), ma mi sono fatto l’idea di un prodotto già bene a punto, forse con qualche cosuccia da fare a livello taratura trasmissione e forcella, ma niente di straordinario.
Piuttosto, spero che mettano mano al blocchetto di sinistra, che è davvero antipatico.
La strumentazione è carina, piccola ma con un contagiri a “lancetta digitale” che ti permette di capire se sei a 1300 oppure a 1400 giri. Ormai una rarità.
Le altre informazioni sono raggruppate in alto e in basso a destra, ma a causa delle piccole dimensioni del display sono un filino difficili da comprendere (con la classica occhiata al volo).
Bene il termometro del liquido di raffreddamento che indica i gradi del motore, non le solite “tacche” che ti informano un tanto al chilo!
P.S. Il concessionario, come sembra essere diventata qui la prassi ultimamente, mi ha chiesto di mettere 5€ di benzina nel serbatoio. Non è la prima volta che mi capita, anzi, oramai è un “must”.
È così anche da voi, o sono “plumoni” solo qui a Bologna?
Ultima cosa, scontro verbale con un biciclista che non voleva farmi passare (un metro, massimo due) nella sua corsia riservata, in corrispondenza di un semaforo lento come una tartaruga.
Notare che la sua corsia è stata ricavata nella sede stradale della strada della Futa (eravamo a Rastignano). Un metro a destra e un metro a sinistra, e le carreggiate si sono ridotte al punto che le macchine in fila si sfiorano in corrispondenza degli incroci, e non riesci più a passarle per arrivare in prossimità del semaforo.
Gli ho urlato, molto “gentilmente”, che su strada pubblica faccio quel che mi pare (nei limiti del consentito) finché non inizia anche lui a pagare bollo e assicurazione per la sua merdobici del cazzo…
Mi ha rovinato il test, quel test di caz di bic di merd…