Hai scritto il giusto, le insicurezze post incidenti sono affare comune ed in tanti, me compreso, si sono ritrovati in uno stato di patetica incertezza ad interrogarsi sul senso della vita.
Detto ciò, questa (ennesima) motostronzata che è la pit-bike ha fracassato più ossa e conti correnti di quanto abbiano fatto le moto vere, mi dispiace che anche tu ne sia stata vittima.
La serenità ed il piacere di guidare li ritroverai solo girando in solitudine, o con uno di quei rari buoni amici, come è sempre stato dalla notte dei tempi.
Hai una moto davvero invidiabile in garage ed i soldi, il tempo e le ossa in ogni caso sono roba tua, non del compagno che ti misura la piega né di Cordara che ti misura la moto: non farla diventare una costosa (e pericolosa) insofferenza, non ne vale proprio la pena.
Interessante punto di vista, soprattutto la definizione della PitBike come "motostronzata"
Guarda, penso di condividerla molto, ma con qualche riserva. Mi spiego meglio.
Per i vecchietti come me, che hanno sempre guidato su strada e mai solcato una pista, l'alternativa delle motostronzate ha dato la possibilità di correre tra i cordoli come ogni motociclista prima o poi sogna di fare almeno una volta nella vita.
Le moto moderne concedono alle persone comuni di cavalcare "ordigni" pieni di cavalli, che 30 anni fa guidavano solo piloti del mondiale. Tutto questo ben di Dio però, è inutile negarcelo, ha l'effetto del formaggio sui topi. Dopo giorni e giorni a portare a spasso queste "bombe" a norma di codice è impossibile non desiderare di spingerle oltre per saggiarne il loro potenziale. È invece non si può.
Su strada sarebbe un suicidio, su pista, pure.
Intanto con i costi dei circuiti, tra pneumatici, freni, trasporti, etc etc una domenica ti costa un rene. E se per caso ti capita una innoqua scivolata? Meglio non avere il mutuo di casa perchè o paghi quello o ripari la moto.
Le motostronzate invece hanno reso il sogno di girare in pista realizzabile, mantenendo i costi dell'esperienza quasi irrisori e il rischio di ammazzarsi quasi nullo.
Le ossa. Già, le ossa non le avevo considerate... pensavo che protetto come un "astronauta" avrei sopportato qualche livido di apprendimento.
Purtroppo la mia motostronzata, per un incidente fermo al box la prima volta e per una scivolata quasi da fermo la seconda mi ha regalato 2 fratture i sei mesi.
E siamo tornati al quesito iniziale. Ha senso vendere la motostronzata per girare in pista e tenermi l'ordigno per girare su strada?
Fermo restando che spero che tu ti sia ripreso alla grande, non conoscendoti non mi permetto di giudicare niente e nessuno ma, che sia strada o pista, un corsetto di guida con un bravo istruttore? Io trovo che servano, a qualsiasi età ed in qualsiasi situazione, a maggior ragione dopo degli incidenti.
Sicuramente un corso di guida lo farò, ma in genere si tratta sempre di full immersion di 1-2 giorni che, per carità si acquisisce quel minimo di posizione in sella in più ma poi, come per tutte le cose se non ci sbatti la testa da solo per ore ed ore per sperimentare e mettere in pratica le cose, resta un esperienza folcloristica che non serve a niente. Si buttano solo i soldi.
Comunque appena la mano me lo consente mi organizzerò per farlo.
Mi dispiace ma dissento: io ho fatto un corso di 2gg con Dainese su strada e Ti posso dire che la differenza si vede eccome se si vede! Sai per esempio che quando affronti una curva devi uscire trasferire il peso del corpo dal lato opposto a quello a cui affronti la curva? Sembra banale ma in tanti facciamo l’esatto opposto ed il rischio di sbacchettamento del manubrio, e quindi perdita di controllo volando a terra, è molto più alto!
Ti dirò di più: quando ho fatto il corso eravamo in 16, di cui due istruttori FMI: tranne me ed una ragazza, tutti avevano la moto con ABS (ed in molti casi controllo di trazione): la differenza c’era e s’è vista non poco!
12 Giugno 2021, Street Triple R 2009, highside in pista, 5 fratture all'acetabolo di cui una leggermente scomposta.
2 mesi a letto a guardare un soffitto, di cui la prima settimana con dolori di una forza che non pensavo nemmeno potesse esistere.
Poi stampelle per qualche settimana.
Il 13 Settembre 2021 appena tornato a casa ho riacceso la moto e sono andato a farmi un giro.
Il tutto mentre aspettavo l'arrivo di mio figlio che nacque nel Gennaio 2022.
Sono tornato in pista quest'anno e ho girato veramente di merda, con ogni probabilità non ci tornerò più.. ma per strada di km ne ho fatti 15mila nel frattempo, diciamo in modo abbondantemente allegro.
Ognuno affronta queste cose a modo suo ed ogni decisione è rispettabile.
Non nego che anch'io pensavo avrei mollato, poi la passione è stata più forte.
Nonostante, e non la racconto nemmeno a me stesso, non sia più quello di prima.
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5 fratture all'acetabolo ??!! Mio Dio....
Io sicuro non sarei salito mai più in moto!! Forse sono troppo vigliacco nei confronti del dolore e degli ospedali in genere...
Anche io ti assicuro che per mooolto meno non sarò più quello di prima, e questo è il problema perchè il cambiamento va nella direzione opposta alla passione della moto e oggi sto appunto vivendo questo forte braccio di ferro tra ragione e passione.
Vedremo chi vincerà...
"trasferire il peso del corpo dal lato opposto a quello a cui affronti la curva? " ops ...ma è l'esatto contrario di quello che fanno tutti i piloti e di quello che spiegano ai corsi !!
Forse è una tecnica che usavano i piloti anni '80, ma oggi tutti i piloti non solo portano tutto il peso del corpo all'interno curva, con lo sguardo diretto verso l'uscita curva.
Questa cosa mi spiazza... forse non ho capito io
Ultima modifica di MaxSpeed1200; 05/12/2023 alle 13:05 Motivo: Unione Post Automatica
o gli enduristi
https://missbiker.com/curve-lente-to...assa-velocita/
ST765R CrystalWhite, ST765RS Moto2™ edition RacingYellow