Sull’onda (non Honda) del mio precedente post aperto sulle mie possibili scelte future, ho avuto modo di provare una succosissima novità del panorama motociclistico mondiale, nello specifico la Suzuki GSX-S1000GX, che altro non è la declinazione crossover della già conosciuta GT.
Ho telefonato stamattina a Trioschi, concessionario sempre gentile e disponibile a far provare le moto, e alle 11 posavo il mio sedere a puzzola sulla sella della GX.
Allora, tutto ciò che pensavo (e mi auguravo) di questa moto si è puntualmente (e fortunatamente) rivelato corretto.
Inizio dal motore, che non ha nemmeno bisogno di presentazioni e/o conferme.
È un mulo, tira MAESTOSAMENTE a qualsiasi regime, con qualsiasi marcia inserita ed emette un sound “commovente”.
Posso tranquillamente dire che su strada non ce n’è per nessuno!
Lo sapevo già, avevo provato l’erede del mitico K7 sulla naked GSX-S1000, ma la parentela con il fantastico 1000 della GSX-R (di mio figlio) è ampiamente palpabile.
È lui o non è lui?
È sempre lui, l’inarrivabile, immarcescibile, ineguagliabile K7.
Staticamente la moto mi è piaciuta sin da subito.
Leggerissima da spostare (nonostante il peso dichiarato di oltre 230kg in o.d.m.), sella sufficientemente bassa da permettermi di poggiare agevolmente a terra entrambi i piedi (sono alto esattamente il 100% percentile, e cioè 1,76/1,77mt, a seconda dell’orario), conformazione del manubrio a metà strada tra una GT e una Maxienduro (altrimenti che crossover sarebbe?), idem la posizione in sella, che per chi è alto come me potrebbe risultare leggerissimamente costrittiva (gambe un filino troppo piegate), ma con la sella Comfort, di serie sulle versioni speciali Sport e Touring, la situazione migliora parecchio grazie alla maggior imbottitura del piano sella.
I comandi sono tutti a portata di mano, però le finiture non sono certo al livello al quale Triumph ci ha abituati.
Nulla di tragico, ma nemmeno nulla di fantastico.
Buone le plastiche, come da tradizione Suzuki, buoni gli accoppiamenti e buoni in genere i materiali (sella, bulloneria, ecc).
La strumentazione non è affatto male, il contagiri si legge bene, sono presenti (a scorrimento) tutte le informazioni di viaggio, la temperatura del liquido refrigerante è sempre in primo piano.
Posso solo obiettare la nomenclatura che utilizza Suzuki per definire le funzioni.
Ad esempio, invece che Maps (o Mappe) usa l’acronimo SDMS.
Basta saperlo e si risolve tutto, ma di primo acchito non è così facile comprendere il significato dei simboli.
È un peccato veniale, ma c’è!
Si fa però perdonare una volta inserita la prima marcia, perché oltre al motore incredibile, devo doverosamente annoverare (tra i tantissimi pregi) un cambio (e una frizione) a livelli stratosferici.
I cambi Suzuki sono sempre stati al top, e anche quello della GX conferma la regola.
Non c’è niente di meglio, provare per credere.
La frizione (con il buon vecchio e sano comando a cavo) ci va dietro.
Stacco e attacco perfetti, modulabilità eccellente, sforzo alla leva ridottissimo.
I sistemi idraulici devono ancora percorrere parecchia strada per arrivare a questo livello, se mai ci arriveranno!
Il “problema” di tutto questo “ben di Dio” tecnico/tecnologico, è uno solo!
Si può viaggiare in suplesse ai 50 all’ora in sesta marcia, e riprendere con una forza maestosa fino a velocità doppie del codice della strada, senza alcuno sforzo apparente da parte del motore.
E tutto ciò in mappa B, quella turistica che si pone a metà strada tra la A (cattivissima) e la C (specifica per la pioggia, o per gli utenti con poca esperienza).
Se si switcha in mappa A, in ripresa ci si sente letteralmente strappar via le braccia dalle clavicole.
Onestamente la ritengo fin troppo cattiva (la GX ai bassi, con la mappa A, va molto di più della mostruosa GSX-R1000R di mio figlio, che tra una cosa e l’altra ha circa 210 cavalli e pesa almeno 35kg in meno).
Per girare su strada meglio la mappa B, magari con il settaggio su 3 sia delle sospensioni che del TC (di default 4 e 4).
Si, perché questa moto, nonostante costi solo 17600€ in versione base, adotta di serie un sistema di sospensioni elettroniche (SHOWA autoadattanti) veramente a punto, ma per il mio peso (e il mio stile di guida), ho notato che il setting corretto è a 3, cioè a metà tra quello previsto per la mappa A (2) e quello previsto per la mappa B (4).
L’elettronica è molto furba, nel senso che mantiene le eventuali variazioni di setting attuate dall’utente, per cui non si è resa necessaria una mappa customizzabile.
A proposito di sospensioni….
Ovviamente farete fatica a credermi, lo so perché non ci crederei nemmeno io, ma in mappa B (sistema sospensioni su 4) la GX è più comoda della mia Tiger 900 GT Pro (settata su Road).
Tra il motore, le sospensioni, la posizione di guida godevo già come una famiglia di ricci durante il risveglio primaverile!
Poi ho provato la frenata e, soprattutto, la solidità dell’avantreno, e mi sono direttamente immaginato in un confronto emozionale con Rocco dei tempi d’oro.
Ebbene, nonostante i mie canutissimi 66 anni avrei vinto a mani basse.
Allora, i freni sono assolutamente superbi (Made in San Brembo da Brembate, non certo schifezze)
Qualche tester ha detto che hanno poco mordente iniziale (bite), ma tenendo conto della categoria di moto io preferisco così.
Potenza più che abbondante, zero fading (almeno per l’utilizzo sportivo su strada), modulabilitá eccellente.
Hanno più mordente iniziale della mia Tiger 900, forse un pelino meno di quelli della Guzzi Stelvio che ho provato di recente, ma li considererei perfetti (per lo scopo, utilizzo, categoria) al pari di quelli della Tiger 1200.
Ma la cosa più fantastica (non si dovrebbe scrivere con il “più” antecedente, ma devo prendermi la licenza poetica perché di vera poesia si tratta), è la solidità dell’avantreno, che coniuga una tenuta di strada al top ad una maneggevolezza emozionante.
E il tutto con gomme “merdose” di primo equipaggiamento.
Con delle MK3 o delle Diablo Rosso 4 Corsa vengono sicuramente giù i lacrimoni!
Purtroppo sono abituato alla moto con il 19” anteriore, dove la scelta delle gomme è limitatissima, e le migliori gomme di questa categoria fanno decisamente pena rispetto a gomme specifiche per moto con le ruote 17/17, anche mettendo a confronto il top di gamma delle 19/17 con le mediocri delle 17/17.
La GX monta di serie degli arcaici Dunlop SportMax RoadSport 2, robe da Gilera (galera), ma nonostante ciò la moto si comporta in modo eccellente.
Ho fatto cenno, non a caso, al Gilera parlando di pneumatici Dunlop, perché proprio ieri sera ho ordinato dal mio gommista una coppia di ArrowSmart della stessa marca….