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Risultati da 1 a 10 di 180

Discussione: KTM a rischio bancarotta

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  1. #1
    TCP Rider Senior L'avatar di massi69
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    Il problema di tt ste situazioni è iniziato quando le aziende sono diventate dei " marchi".
    Prima la bontà del prodotto era attribuito alle lavorazioni meccaniche artigianali, perché fondamentalmente, quello erano i telaisti, sarti del metallo e maghi delle saldo- brasature.
    Con l avvento del carbonio i via via i processi di realizzazione si sono via via industrializzati ed è stato possibile , in base alla capacità delle nuove aziende di avere stampi autoclavi ecc ecc di produrre in serie in numeri spaventosi che hanno schiacciato i telaisti tradizionali, soprattutto qua in Italia, che non potevano competere .
    Da quando poi tt aziende hanno cominciato ad essere acquisite da gruppi esterni al mondo bici, fondi d investimento ecc ecc i è completato il cerchio dell omologazione del prodotto
    Prima si si potevano avere tubazioni in comune tra una bici e l altra, ma la capacità di lavorare è la specificità erano diverse da azienda ad azienda
    Ora basta un etichetta diversa per milioni di telai tutti uguali
    Ci sono le taglie e non il su misura con anche la personalizzazione degli angoli di tubo a seconda del tipo di telaio che l utilizzatore voleva
    Questo assicurava sia un miglior uso da parte della persona e avendo l estrema personalizzazione del prodotto rendeva il costruttore forte
    Ora con l omologazione totale in produzione..certo ci sono telai e telai, ma come con l abbigliamento che ormai c è la taglia unica elasticizzata si è perso la forza dell artigianalità di chi produceva e rendeva i prodotti unici per ciò che erano e non per ciò che costavano.
    Ora i pappagalli si beano di tt ste elettronica della minchia e manco riescono a capire e ad apprezzare cos era l anima di un telaio in metallo
    Il problema è che via via vanno scomparendo figure nelle aziende , qualsiasi siano il tipo di manufatto che realizzino che erano il cuore della specificità e il veron made in italy..
    Ora basta che ci sono gli schermi, le lucine i vari wireless poi il resto è tt uguale, a migliaia, a milioni.....solo numeri

  2. #2
    TCP Rider L'avatar di Babio Franco
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    Citazione Originariamente Scritto da massi69 Visualizza Messaggio
    Ora i pappagalli si beano di tt ste elettronica della minchia e manco riescono a capire e ad apprezzare cos era l anima di un telaio in metallo
    Il problema è che via via vanno scomparendo figure nelle aziende , qualsiasi siano il tipo di manufatto che realizzino che erano il cuore della specificità e il veron made in italy..
    Ora basta che ci sono gli schermi, le lucine i vari wireless poi il resto è tt uguale, a migliaia, a milioni.....solo numeri
    Difatti "l'anima in metallo" andava talmente bene che anche in un mondo tradizionalmente conservatore come quello delle corse in bici, i professionisti, quelli che le bici le "usano" davvero, premono per avere i telai in acciaio o alluminio, i gruppi meccanici, i freni tradizionali e le ruotine da 23 gonfiate a 10 atm invece dei tubeless da 28, no?
    Le corse in bici sono sempre più veloci proprio perché ci si affida alla scienza e all'innovazione sia nella preparazione atletica/alimentazione che nello sviluppo delle biciclette.
    Che poi qualcuno tra i produttori di bici ha stupidamente creduto, in termini di mercato, che i numeri del 2020/21 fossero replicabili producendo all'infinito e pensando che tutto si sarebbe venduto sovrapprezzo è un altro discorso, e per quanto riguarda le bici di media gamma rimangono spesso nei negozi, perché un sacco di fanatici vogliono quella TOP perché loro se sentono TOP, che mica possono pedalare col 105 12v meccanico di ultimissima generazione, che passerebbero per sfigati.
    Ma tanto già so la risposta di chi soffre di certi Bias cognitivi: "eh ma il sistema ha imposto i cambiamenti per il marketing, eh ma Soros e la Nato hanno imposto i gruppi elettrici e c'hanno tolto i tubolari e l'acciaio, eh ma le scie chimiche e la terra piatta creano una condizione spazio/temporale che mixata col doping ultraterreno che sta sempre davanti ai controlli favorisce quelle velocità, anzi occhio che Pogacar, Evenepoel, Van Der Poel e Van Aert sono rettiliani.
    Cacchio ne sai tu che io mi informo da quelli puri e non schierati tipo quel luminare di Blondet, Messora e vari!!!11!!1!!!"

    Aggiungo, nel settore delle biciclette, paragonare l'avvento dell'elettrico a quello delle automobili mi pare del tutto fuori luogo.

  3. #3
    TCP Rider Senior L'avatar di Rebel County
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    Citazione Originariamente Scritto da Babio Franco Visualizza Messaggio
    Difatti "l'anima in metallo" andava talmente bene che anche in un mondo tradizionalmente conservatore come quello delle corse in bici, i professionisti, quelli che le bici le "usano" davvero, premono per avere i telai in acciaio o alluminio, i gruppi meccanici, i freni tradizionali e le ruotine da 23 gonfiate a 10 atm invece dei tubeless da 28, no?
    Le corse in bici sono sempre più veloci proprio perché ci si affida alla scienza e all'innovazione sia nella preparazione atletica/alimentazione che nello sviluppo delle biciclette.
    Che poi qualcuno tra i produttori di bici ha stupidamente creduto, in termini di mercato, che i numeri del 2020/21 fossero replicabili producendo all'infinito e pensando che tutto si sarebbe venduto sovrapprezzo è un altro discorso, e per quanto riguarda le bici di media gamma rimangono spesso nei negozi, perché un sacco di fanatici vogliono quella TOP perché loro se sentono TOP, che mica possono pedalare col 105 12v meccanico di ultimissima generazione, che passerebbero per sfigati.
    Ma tanto già so la risposta di chi soffre di certi Bias cognitivi: "eh ma il sistema ha imposto i cambiamenti per il marketing, eh ma Soros e la Nato hanno imposto i gruppi elettrici e c'hanno tolto i tubolari e l'acciaio, eh ma le scie chimiche e la terra piatta creano una condizione spazio/temporale che mixata col doping ultraterreno che sta sempre davanti ai controlli favorisce quelle velocità, anzi occhio che Pogacar, Evenepoel, Van Der Poel e Van Aert sono rettiliani.
    Cacchio ne sai tu che io mi informo da quelli puri e non schierati tipo quel luminare di Blondet, Messora e vari!!!11!!1!!!"

    Aggiungo, nel settore delle biciclette, paragonare l'avvento dell'elettrico a quello delle automobili mi pare del tutto fuori luogo.

    per non parlare di quelli che fanno i record indoor

    me lo immagino Obree che preferisce una bici in acciaio e a misure standard per fare il record dell'ora

  4. #4
    TCP Rider L'avatar di Lodan
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    Citazione Originariamente Scritto da massi69 Visualizza Messaggio
    Il problema di tt ste situazioni è iniziato quando le aziende sono diventate dei " marchi".
    Prima la bontà del prodotto era attribuito alle lavorazioni meccaniche artigianali, perché fondamentalmente, quello erano i telaisti, sarti del metallo e maghi delle saldo- brasature.
    Con l avvento del carbonio i via via i processi di realizzazione si sono via via industrializzati ed è stato possibile , in base alla capacità delle nuove aziende di avere stampi autoclavi ecc ecc di produrre in serie in numeri spaventosi che hanno schiacciato i telaisti tradizionali, soprattutto qua in Italia, che non potevano competere .
    Da quando poi tt aziende hanno cominciato ad essere acquisite da gruppi esterni al mondo bici, fondi d investimento ecc ecc i è completato il cerchio dell omologazione del prodotto
    Prima si si potevano avere tubazioni in comune tra una bici e l altra, ma la capacità di lavorare è la specificità erano diverse da azienda ad azienda
    Ora basta un etichetta diversa per milioni di telai tutti uguali
    Ci sono le taglie e non il su misura con anche la personalizzazione degli angoli di tubo a seconda del tipo di telaio che l utilizzatore voleva
    Questo assicurava sia un miglior uso da parte della persona e avendo l estrema personalizzazione del prodotto rendeva il costruttore forte
    Ora con l omologazione totale in produzione..certo ci sono telai e telai, ma come con l abbigliamento che ormai c è la taglia unica elasticizzata si è perso la forza dell artigianalità di chi produceva e rendeva i prodotti unici per ciò che erano e non per ciò che costavano.
    Ora i pappagalli si beano di tt ste elettronica della minchia e manco riescono a capire e ad apprezzare cos era l anima di un telaio in metallo
    Il problema è che via via vanno scomparendo figure nelle aziende , qualsiasi siano il tipo di manufatto che realizzino che erano il cuore della specificità e il veron made in italy..
    Ora basta che ci sono gli schermi, le lucine i vari wireless poi il resto è tt uguale, a migliaia, a milioni.....solo numeri
    Quoto.
    Quando vedi un bambino che si emoziona al passaggio di una moto stai sicuro che sta nascendo la passione!

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