Difatti "l'anima in metallo" andava talmente bene che anche in un mondo tradizionalmente conservatore come quello delle corse in bici, i professionisti, quelli che le bici le "usano" davvero, premono per avere i telai in acciaio o alluminio, i gruppi meccanici, i freni tradizionali e le ruotine da 23 gonfiate a 10 atm invece dei tubeless da 28, no?
Le corse in bici sono sempre più veloci proprio perché ci si affida alla scienza e all'innovazione sia nella preparazione atletica/alimentazione che nello sviluppo delle biciclette.
Che poi qualcuno tra i produttori di bici ha stupidamente creduto, in termini di mercato, che i numeri del 2020/21 fossero replicabili producendo all'infinito e pensando che tutto si sarebbe venduto sovrapprezzo è un altro discorso, e per quanto riguarda le bici di media gamma rimangono spesso nei negozi, perché un sacco di fanatici vogliono quella TOP perché loro se sentono TOP, che mica possono pedalare col 105 12v meccanico di ultimissima generazione, che passerebbero per sfigati.
Ma tanto già so la risposta di chi soffre di certi Bias cognitivi: "eh ma il sistema ha imposto i cambiamenti per il marketing, eh ma Soros e la Nato hanno imposto i gruppi elettrici e c'hanno tolto i tubolari e l'acciaio, eh ma le scie chimiche e la terra piatta creano una condizione spazio/temporale che mixata col doping ultraterreno che sta sempre davanti ai controlli favorisce quelle velocità, anzi occhio che Pogacar, Evenepoel, Van Der Poel e Van Aert sono rettiliani.
Cacchio ne sai tu che io mi informo da quelli puri e non schierati tipo quel luminare di Blondet, Messora e vari!!!11!!1!!!"
Aggiungo, nel settore delle biciclette, paragonare l'avvento dell'elettrico a quello delle automobili mi pare del tutto fuori luogo.