Come promesso nel topic relativo alla presentazione di questa moto, sono finalmente riuscito a provarla per bene.
La moto era nuova di zecca, il tachimetro segnava 2km ed il primo avviamento dopo la preparazione è stato fatto dal sottoscritto.
Nemmeno quando ti consegnano una moto tua……
A parte questo, ringrazio davvero il titolare (Pierluigi Gasparino) della concessionaria Wing Riders di Bologna per essersi fidato di me.
È una persona che conosco da trent’anni, e sono suo cliente praticamente da sempre, ma una cosa è conoscersi, un’altra fidarsi così.
Bene, ora parliamo della moto.
Potrei scrivere anche solo due righe, ad esempio che è una Honda, si sa già che andrà benissimo, forse non è nemmeno necessario provarla.
In effetti è andata proprio così!
Parto dai difetti perché sono così pochi e “stupidi” che mi sbrigo in fretta.
La leva della frizione non è regolabile nella distanza.
Si potrebbe tranquillamente dire chissenefrega, se non fosse per il fatto che è posizionata piuttosto lontana dalla manopola.
Io ho le mani abbastanza grandi e le dita lunghe, per cui non mi crea alcun problema, ma esistono persone con le mani più piccole e/o le dita più corte delle mie, che potrebbero effettivamente trovare qualche difficoltà nell’azionarla.
Basta “ravanare” nei cataloghi Honda per trovare una leva (originale) regolabile/adattabile, e con 25/30€ si risolve tutto.
Altra piccola pecca, la totale assenza di un microcupolino (o “unghia”) di serie, che eliminerebbe buona parte della pressione dell’aria dal busto e/o dal petto. Considerando che è una moto veloce, molto veloce, dopo certe velocità di aria se ne sente tanta!
Esiste un accessorio Honda dedicato, ma è di forma così strana (ed è così striminzito) che non mi aspetto che serva a molto.
Meglio che niente, ma è davvero poco più di niente.
Fine dei “difetti”.
Iniziamo con i pregi.
Qui la lista si fa davvero lunga.
Andrei per ordine, dall’avantreno al posteriore.
I freni anteriori Nissin offrono un buon mordente, garantiscono un’ottima modulabilitá e presumo che utilizzandola per qualche ulteriore centinaio di chilometri, la situazione possa persino migliorare.
La forcella Showa SFF-BP è stradale, inequivocabilmente stradale.
La taratura non è pistaiola, ma per quello scopo c’è la versione SP con una taratura specifica (la forcella è sempre la stessa).
Se devo essere sincero, io ritengo poco sensato creare una versione pistaiola di una moto naked, che nasce per essere facile da guidare e ben gestibile da tutti, senza forzarne l’utilizzo in pista.
Per la pista ci sono le moto .. da pista, poi ognuno la pensi come vuole.
Quasi tutte le Case creano delle versioni SP dei propri modelli di punta, che al 99,99% girano sempre e solo su strada pubblica.
Non è una questione di Honda….
Una forcella che copia bene le buche e/o le disparità dell’asfalto, che non va a pacco (perché il codice e i relativi limiti non permettono le staccate furibonde che si fanno in pista) e che tutto sommato rende gradevole la vita a bordo, non è già ampiamente sufficiente?
Io credo proprio di sì.
Quella della Hornet è regolabile e assolutamente decente, anche nella versione base (taratura base).
Strumentazione.
Non è grande, non è ricchissima di informazioni, ma il contagiri è veramente ben leggibile. Qualcuno dovrebbe imparare….
Leve e comandi.
Tutto è al suo posto, come da tradizione Honda, con l’unica pecca della leva frizione un po’ troppo distante dalla manopola (vedere i difetti).
Per rimanere in tema, cito la posizione di guida, che è praticamente perfetta per una nuda, con il busto leggermente proteso in avanti e le gambe appena piegate (è una posizione rilassante, che permette di guidare sereni e senza troppi sforzi).
Il serbatoio in lamiera (da 17 litri) si cinge perfettamente tra le gambe.
Unica accortezza, fate montare il paraserbatoio in gomma per evitare di graffiarlo con cerniere e zip.
Il telaio è un onesto doppia trave, ampiamente sufficiente per contenere la cavalleria della Hornettona.
La moto è facile da inserire in curva, è stabile e se ne apprezza la leggerezza.
Siamo a metà della moto, e finalmente posso esporre le mie sensazioni su motore e cambio.
Ricominciamo da capo dicendo che è una Honda, forse anche troppo perfetta e meno emozionante di una moto teppistica.
Ma il motore gira tondo come un orologio svizzero, riprende in 6ª dai 50 all’ora, appena dopo i 6000 giri la spinta si irrobustisce sempre di più, fino a diventare un vero e proprio peperino.
La moto era nuova da scatolone, per cui mi sono limitato nel dare gas, ma quando il motore entra in coppia, il millone Honda si fa dare del lei.
Per fare un esempio, quello della Suzuki GX mi è sembrato meno pimpante (nonostante derivi dalla bestia delle bestie).
Ho provato le due mappature che ritengo più utili, cioè la Standard e la Sport, e devo dire che non le ho trovate troppo diverse.
La Sport fa sentire la sua presenza solo dopo i 4500-5000 giri, innescando però un lievissimo effetto ON-OFF, che è totalmente assente nella mappa Standard.
Il motore spinge bene anche ai regimi medi e medio bassi, e conferma il trend dei moderni quadricilindrici giapponesi.
Non esiste più il motore a due stadi, morto o scatenato. Ora è tutto fluido, gestibile, armonioso (forse anche troppo).
Dietro al blocco cilindri c’è la frizione, semplicemente M E R A VI G L I O S A!
Ovviamente ha l’antisaltellamento, e la leva si aziona con pochissimo sforzo (ad arrivarci).
Ha una modulabilitá commovente, una precisione certosina nello stacco/attacco nonostante il comando a cavo.
Se avessero montato un comando idraulico, la funzionalità sarebbe sicuramente peggiorata.
Meglio così, roba semplice e funzionale.
Ma le emozioni non finiscono qui, c’è anche il cambio.
Se vi rimanessero alcune lacrime nelle sacche oculari mentre utilizzate la frizione, di sicuro verrebbero espulse (a forte pressione) quando userete il cambio.
Io cambiavo anche quando non serviva, vi dico solo questo!
Con una moto che va dai 50 ai 270/280 all’ora utilizzando solo la sesta, non potete stare in panciolle e lasciare che faccia tutto lei.
Due/tre marce le scalate, e poi date di gas per metterle dentro una dietro l’altra.
Il burro di Marlon Brando era più “contrastato”…
Passati gli esami a pieni voti motore e trasmissione, ci spostiamo nella parte posteriore, dove troviamo un onestissimo mono (sempre Showa), perfettamente calibrato con la forcella anteriore.
Lo so, la SP monta l’Öhlins TTX, che sicuramente darà il suo apporto (più l’ammortizzatore è buono, più va bene tutta la moto), ma non so se irrigidisce troppo il posteriore.
Ora come ora c’è un ottimo compromesso tra comfort (per quello che può essere considerato comfort in una naked sportiveggiante) e tenuta di strada.
In pista magari ci vuole davvero l’Öhlins, ma su strada questo Showa non è malaccio (se proprio volete metterci mano, andate da un esperto sospensionista come Franco Gubellini e fate montare un FG, che va meglio anche del TTX).
Considerate che la sella con è comoda come quella di una Tiger 900 GT Pro, anzi, però è posizionata a soli 809mm da terra, consentendo a (quasi) tutti di toccare bene a terra con entrambi i piedi.
È meglio dell’asse di legno della Brutale 800, ma se tenete la sospensione posteriore troppo rigida vi saltano via le otturazioni, anche quelle che non avete, e i vostri ciapett si squadrano….
Quindi un assetto stradale, per una moto stradale, a mio avviso è sempre preferibile, a meno che non vi chiamiate Koringa (come il famoso fachiro circense del novecento).
Arriviamo finalmente al forcellone, ben fatto, gradevole alla vista e presumibilmente abbastanza leggero.
Dove Honda poteva dare di più (Morandi, mani grandi, aiutami tu) è nella scelta dell’impianto frenante posteriore, degno (come potenza frenante) di un cinquantino anni ‘80.
Su una moto da 150-160 cavalli è leggermente sottodimensionato.
Nello shakedown ho provato di tutto per farlo rodare e acquistare funzionalità (e prestazioni), ma in quella oretta abbondante di Futa e contro Futa non sono riuscito nel mio intento.
Dovrebbe prenderla a mano mio figlio per un mese (è il miglior “rodatore” di freni che conosca), ma mi sa che serviranno due belle pastiglie più morbide/performanti per cavarci fuori quel qualcosina di più.
Non l’ho messo nei difetti perché tutto sommato funziona (rallenta appena, ma rallenta), e sicuramente non metterà mai in crisi l’ABS.
Anzi potrebbero proprio eliminarlo (il canale ABS posteriore) senza problemi, non se ne accorgerebbe nessuno.
Lo scarico nella versione rossa della moto in prova non è così orribile come appare su altre colorazioni.
È strano a dirsi, ma il sound è bello al minimo, ma una volta in marcia sembra venga avvolto in una campana anecoica (antirumore).
I fianchetti laterali sono piuttosto filanti, le plastiche di buona qualità e ben assemblate, e il portatarga denota uno studio estetico.
Non fa schifo come quello della maggioranza delle concorrenti, per cui brava Honda.
Cosa rimane da dire?
In complesso mi è piaciuta moltissimo.
È omogenea, assolutamente non terrificante nella guida (nonostante una imponente dose di cavalleria), è leggera, è ben fatta, è Honda.
P.S. @Mastroragno …. sale tranquillamente al Botteghino di Zocca in 5ª e 6ª marcia
Link al manuale di Uso e Manutenzione: https://www.honda.it/motorcycles/own...net%20YM25.pdf