Aggiornamento finale anche a beneficio di chi può avere lo stesso problema, è un pò lungo in quanto ho cercato di descrivere dettagliatamente la situazione.
Ho fatto un salto presso l'officina Triumph (Triumph Gra per chi è di Roma), i meccanici mi hanno confermato che il danno è abbastanza comune nelle Bonneville soprattutto per chi frequentemente fa manovre in spazi stretti con conseguente sterzo continuamente a battuta e relativo tiraggio dei cablaggi. Per ridurre il tempo di mano d'opera e non sostituire buona parte del cablaggio elettrico, l'operazione che effettuano (come immaginavo) è quella di giuntare i cavi esistenti tramite saldatura così da prolungare la tratta fino al regolatore di tensione ed avere una lunghezza totale maggiore di come il cablaggio esce dalla fabbrica (chiaramente dopo aver fatto le verifiche del caso su statore, regolatore ecc.).
Assodato questo ho dunque deciso di procedere autonomamente facendo quasi lo stesso lavoro (dico quasi perchè ho effettuato la giunzione in un punto diverso), mi è stato necessario solo ricomprare il connettore femmina del regolatore in quanto ho danneggiato una delle tre linguette di plastica che bloccano il faston di una delle tre fasi mentre procedevo allo smontaggio non che per via dei gommini in cui passano i tre cavi che hanno duplice scopo di stagnare il connettore e teoricamente impedire al cavo di sbattere e strusciare direttamente sulla plastica del connettore e di conseguenza non danneggiarsi (appunto teoricamente, dato che due dei tre cavi si sono tranciati proprio in quel punto).
Il connettore in questione (venduto come kit insieme al secondo connettore adibito al negativo e positivo e relativi gommini e faston, leggermente diversi da quelli che si trovano comunemente in commercio) non è diffusissimo come ricambio commerciale, comunque su Amazon e Ebay si trova intorno alle 15/20 euro.
Essendo la moto provvisoriamente parcheggiata non a casa mia ma in un garage coperto, come anticipato non ero nelle migliori condizioni per operare e soprattutto, in caso di imprevisti, non avrei potuto lasciare la moto smontata per più di una giornata nel caso avessi avuto bisogno di ulteriore tempo per qualsiasi evenienza, motivo per il quale ho realizzato la giunta sulla tratta di cavi che fuoriusciva dalla zona serbatoio invece che sotto di esso (cosa che invece avrebbero fatto n Triumph, per questo ho scritto che ho fatto quasi lo stesso lavoro) proprio per evitare di rimuoverlo ed avere mezza moto smontata.
I tre cavi non si erano solo tranciati in prossimità del connettore, ma un pò spellati anche 7/8cm prima, praticamente appena cominciano a curvare una volta che si separano dal gruppo di cavi che fuoriesce da sotto il serbatoio, è sicuramente un problema della qualità dei cavi, con il tempo ed il calore, laddove ci sono curve ed in caso trazioni, il materiale isolante si indurisce e si rompe (temo purtroppo, dopo aver analizzato per bene il cablaggio di tutto l’impianto, che anche altre parti potranno in futuro presentare problemi analoghi). Ho dunque tagliato in prossimità della spellatura, così da effettuare la saldatura su un parte rettilinea e lasciando alla tratta di cavo nuovo (da 4mm come il cavo già presente) le curve e relative piegature quando si sterza a fondo.
Non essendo né in posizione comoda (cavi corti e spazi ristretti in cui lavorare) né particolarmente abile a saldare le saldature non sono venute proprio a regola d’arte ma comunque sufficienti da essere salde e funzionali. Le ho poi ricoperte con doppia guaina termo restringente e poi nastro isolante, infine ho avvolto i tre cavi con il nastro in tessuto per i cablaggi.
La tratta dei tre cavi è ora più lungo di circa 12cm in modo che faccia una piega morbida in zona sterzo dietro il faro così da non subire trazioni soprattutto all’entrata del connettore.
Rimontato il tutto, compresa la nuova batteria (ho preferito cambiarla dato che la vecchia è andata sotto livello minimo scaricandosi più volte quando la avviavo tramite la batteria della macchina), la moto è subito ripartita, la tensione sulla batteria a motore acceso l’ho più volte misurata dopo i vari giri, rilevando sempre 13,7/13,9.
Mettere mani ai cablaggi mi ha fatto notare la non eccelsa qualità degli stessi, sia a livello di ordine dei cavi, cura nel passaggio degli stessi e loro isolamento, non che proprio come componentistica, ok che parliamo di cavi elettrici ma c’è cavo e cavo e quelli utilizzati sono di qualità mediocre. Vado in moto da quarant’anni ho avuto svariate moto, giapponesi, italiane e in ultimo la Bonneville e nonostante quest’ultima sia una moto di concezione moderna e costruita con processi produttivi industrializzati ed attuali, ho trovato il cablaggio dell’impianto elettrico a livello di quello della mia precedente Guzzi V7 di una dozzina di anni fa, calcolando che l’impianto elettrico è sempre stato deficitario e fonte di problemi in casa Guzzi, lascio a chi legge le conclusioni. Non faccio paragone nemmeno con le ultime sportive giapponesi da me possedute (parliamo dei primi anni 2000), nonostante parliamo di moto di vent’anni più vecchie, gli impianti elettrici e relativi cablaggi di Honda Kawasaki e compagnia erano di tutt’altra fattura e razionalità nella progettazione. Dispiace questo perché comunque parliamo di una moto di impostazione classica, abbastanza semplice, senza particolari vincoli di spazio che possano impedire una disposizione ottimale e comoda dei cablaggi e dei vari componenti, senza dover ricorrere a cavi ridotti all’osso in lunghezza, costretti in passaggi angusti che a lungo andare possono causare il danneggiamento di cavi e componenti.
Consiglio che posso dare è quello di verificare per quanto possibile, almeno 1/2 volte l’anno, lo stato dei cablaggi, laddove ci sono curve, passaggi obbligati ecc. non che all’interno delle parti nascoste (dietro i bianchetti, sotto il serbatoio, nella calotta del faro ecc.) così da poter intervenire per tempo laddove sia necessario.
Grazie a chi a letto tutto e soprattutto grazie a chi mi ha fornito utili consigli ed indicazioni.






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