Ancora polemiche attorno alla campionessa francese di nuoto Laure Manaudou. Dopo il clamoroso divorzio dal suo allenatore francese, Philippe Lucas, per l' olimpionica (oro ad Atene nei 400 sl) è scoppiata una nuova grana. Lapresse, la società torinese che tre mesi fa l'ha accolta per permetterle di avvicinarsi al suo fidanzato, il bel collega Luca Marin, l'ha licenziata. Ma il suo legale, Didier Poulmaire, ribatte: "Non ha mai firmato un contratto con Lapresse" e ipotizza un giallo legato allo sfruttamento della sua immagine. Ed ora, a un anno dalle Olimpiadi di Pechino, la nuotatrice transalpina si trova senza squadra ed allenatore. La decisione di mettere alla porta l'olimpionica è stata resa nota con un comunicato dai contenuti scarni ma dal tono inequivocabile: "In data odierna - si legge - il presidente della LaPresse Nuoto Torino, Marco Durante, ha preso la decisione di esonerare dalla squadra la francese Laure Manaudou". Poi una breve spiegazione dello stesso Durante, che a Torino le aveva persino prestato la casa: "La scelta è stata presa a causa del comportamento tenuto dall'atleta nel corso dell' 'Open de Paris. Ho chiamato questa mattina Laure per comunicarle la mia decisione.
Lei ora e' in vacanza. Se al suo ritorno avrà compreso e si scuserà con Paolo Penso e la squadra nazionale francese allora potrà rientrare nel team. Ma c'é una sola chance su un milione - precisa - che Laure capisca e torni indietro". Per la serie 'c'eravamo tanto amatì, come emerge anche dalle parole dell'allenatore Paolo Penso. "Credevo che, oltre a girare le braccia, sapesse anche vivere. E invece...", è il commento del tecnico, rammaricato da certi atteggiamenti da star della ventunenne di Villeurbanne. Ai recenti Open di Parigi, la sua ultima gara della stagione, l'atleta non avrebbe svolto il riscaldamento pre-gara e si sarebbe addirittura rifiutata di partecipare alla staffetta con la sua nazionale. "In questi tre mesi e mezzo insieme - aggiunge Penso - l'ho avvisata più volte di come comportarsi". E invece, la transalpina ha preferito non farsi mancare proprio nulla, dalle polemiche con la Federazione Italiana Nuoto che non le ha dato il permesso di partecipare agli Assoluti, agli scherzi con i suoi compagni di squadra a bordo vasca, nel corso dei quali si è pure fratturata un piede.
Ora persino la Francia che piangeva per il suo tradimento si è schierata contro di lei. "Si è un po' persa - dice il ct francese Claude Fauquet - ora deve fare una scelta e rimettersi al lavoro, perché le avversarie non l'aspetteranno". I tempi in cui la Manaudou trionfava con sette ori ai campionati francesi sembrano lontani anni luce anche se era la fine di giugno. "Lasciare Torino? E perché mai, qui mi trovo bene", diceva soltanto la scorsa settimana. Qualcosa, però, stava già covando sotto la cenere. Tanto che il suo legale, l'avvocato Didier Poulmaire, ha già avviato contatti con nuovi club "affinché trovi condizioni di vita e di allenamento all'altezza del suo talento e della sua ambizione". "Lei non ha mai firmato contratti con Lapresse - prosegue - ed è sempre rimasta legata al club di Canet, di cui porta i colori nelle competizioni ufficiali". Una dichiarazione che lascia la porta aperta ad un suo clamoroso ritorno in Francia. E sullo sfondo si profila l'ennesimo giallo sportivo di questa estate, legato allo sfruttamento dell'immagine dell'atleta senza però rivelare alcun dettaglio sulla vicenda. "Laure Manaudou e il suo entourage - puntualizza l'avvocato Poulmaire - stanno esaminando se procedere sul piano civile ed eventualmente su quello penale, sia in Francia che in Italia, per far luce sul ruolo e le responsabilità dei diversi protagonisti di questo affare".