Come scritto nella mia recente presentazione, sono un nuovo e fiammante Triumphista alla guida di una Daytona 675.
Dato che sono in pieno rodaggio, mi attengo a quanto consiglia la Triumph e guido - mordendo i denti- tranquillamente e dolcemente sotto i 5000 giri/min.
Non che sia un problema, data la strabiliante elasticità del tre cilindri, ma soprattutto ne approfitto per prendere un po' le misure a questa motocicletta. Vengo da una 125 bombardata a manetta, ho accumulato parecchia esperienza di guida in relativamente poco tempo, ma ovviamente salire su una moto come la Daytona richiede un certo periodo di assuefazione prima di dichiararsi perlomeno "consapevole" di ciò che si sta facendo sopra di essa.
Innanzittutto, questa bestiola non è così affaticante come potevo credere vedendola da fermo: la posizione di guida è sì molto pistaiola, ma i semimanubri sono eccellentemente angolati, le pedane perfettamente posizionate e vi è una libertà totale di spostarsi sulla sella. La calura eccessiva che alcuni lamentano - peraltro proveniente molto più dal motore che non dallo scarico - non mi sembra sia così fastidiosa, c'è un leggero caldino girando dentro il paese, ma sul misto, con la tuta, la situazione è nella norma. Fra l'altro, ammetto di esser fortunato a non abitare in città.
Guidare questa moto è un'esperienza strana, destabilizzante ma piacevole.
Data una pulita alle gomme e rodati i freni, oltre ad aver controllato se sterzo e sospensioni lavorano correttamente, stamane mi sono dato ad una guida "sportivastra", utilizzando esclusivamente la 5^ e 6^ marcia, in modo da pensare alle reazioni della moto e non a controllare il regime del motore e il gas.
Certo, con la 6^ a 5000 giri si è più o meno a 100 all'ora, quindi il test "sportivo" è stato limitato alle curve più lente, ma tanto mi è bastato per capire un po' come funziona la piccola Triumph.
Per prima cosa, la moto si sente piacevolmente compatta. Lo sterzo è perfettamente fra le mani, la sella rigida consente di capire per bene le reazioni di un posteriore "lontano" di assetto, tutto funziona a meraviglia e si trova al proprio posto. Non è una cosa scontata, soprattutto nelle dirette concorrenti nipponiche.
Appena si inserisce in curva la moto, la cosa che mi ha sorpreso è stato il modo di "cadere" dentro, per il quale basta spostarsi dalla sella per sentire la moto scendere; sulle prime, ho rischiato davvero grosso di chiudere la corda dentro al fosso.
Arrivati a "metà" piega invece, sembra di appoggiarsi ad una terza ruota invisibile. La Daytona si piazza sicura e decisa, e per aumentare l'inclinazione fino a quella richiesta per eseguire la curva, bisogna spingere un po' di più sul semimanubrio. Non è un male, anzi, la bellissima sensazione trasmessa è quella di avere il perno ruota fra le mani, con l'avantreno che scava per terra come un cingolato CAT e non si muove di un millimetro, non accenna a chiudere, non accenna a cambiare traiettoria. Spettacolare!!
La guida è un po' affaticante, soprattutto per me che sulla Aprilietta avevo il manubrione da naked, ma ripaga con sensazioni indescrivibili.
Se fino ad ora, per strada, toccare la saponetta lo consideravo come un segnale di allerta - una 125 messa bene di motore, quando apri il gas di colpo non ti avvisa e ti scaraventa a terra prima che puoi dire "P...." - oggi mi sono reso conto di come sia quasi un punto di "partenza". Ripeto, mi sono divertito a velocità basse ed in curve strette, col motore praticamente "morto", però una moto sportiva estrema che dona tanta fiducia già a queste modeste andature non è poi così comune. E' veramente, ma veramente un gran mezzo.
Ora, ecco, non vorrei fare il giovane piRlota inesperto, ma vorrei fare una domanda, stupida, e sarete poi liberi di linciarmi. Ovviamente dopo avermi risposto
E' presto detto: ma è normale che il motore, oltre a rombare, "fischia"? Cioè, più amenta il regime, più cresce il rombo, ma contemporaneamente anche sto "fischio". E' il naturale modo di esprimersi del tre cilindri, o fra 300 km la catena di distribuzione salta via e mi stacca un braccio?







, sono un nuovo e fiammante Triumphista alla guida di una Daytona 675.
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. La Daytona si piazza sicura e decisa, e per aumentare l'inclinazione fino a quella richiesta per eseguire la curva, bisogna spingere un po' di più sul semimanubrio. Non è un male, anzi, la bellissima sensazione trasmessa è quella di avere il perno ruota fra le mani, con l'avantreno che scava per terra come un cingolato CAT e non si muove di un millimetro, non accenna a chiudere, non accenna a cambiare traiettoria. Spettacolare!!
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