Bergamo, estate, quasi 2008.
Santissimo GiorgioRox, quanto mi piaci.
Scusa le volgarità eventuali.
Santissimo, potresti lasciar libero Krupica?
Se puoi, eh? Giorgio!
Giorgio. Mo' cerco di spiega' per bene… capito, no… pecché issu fa ccusì… pecché è peccato… Giorgio!
Lui… è proprio uno che…
Giorgio! Che c’è? Eh e che è?
Diamoci una calmata, (eh). Oh!
Scusa le parentesi.
E che eh? Ma… qua pare che ogni cosa uno non si può muovere che… quest' e quello e… pure pe' te… oh! No?
Io sono una personcina per bene, che non farebbe male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un santone come te. Anzi…
Ti saluto con la mia faccia sotto i tuoi piedi, senza chiederti nemmeno di stare fermo.
Puoi muoverti.
E io zitto, sotto.
Un bacio.
Scusa il paragone tra la mosca e te. Non volevo minimamente offendere.
Il tuo peccatore di prima.
Con la faccia dove sappiamo.
Sempre zitto.
Sotto.