...caro Direttore,
come non "quotarla"...qui sui forum si dice così.

Se posso spiegarle come la penso, comincerei a a suddividere le mie opinioni come Lei ha suddiviso le sue.

che i Regolamenti vengano stilati da chi ha più peso economico-pubblicitario nella maggior parte delle competizioni motoristiche, è un dato di fatto che purtroppo non molti conoscono...e frà questi c'ero anch'io prima di aver assaggiato personalmente quell'ambiente.
D'altro canto, e solo per fare un esempio, come non ricordare il regolamento dettato per la SuperBike dei tanto blasonati fratelli Flammini che puntavano a portare in prima linea e sotto riflettori importanti, una casa italiana come la Ducati.
Proprio per questo, mi trova concorde al suo ragionamento che riassumerei con un proverbio tutto italiano che tante volte avremo pronunciato...chi ha mal del suo mal, pianga se stesso.


Per gli pneumatici, chi non capisce che oggi le gomme sono il fattore principale ed unico vero responsabile dei risultati motoristici, non ha ancora capito molto.
Come fare a trasmettere al suolo la potenzialità netta di un motore da 260 CV per le moto e di 800 per le monoposto, nessun gommista l'ha ancora capito...basterebbe un pneumatico che riuscisse in questo compito al 100% per vedere vincere motori nettamente inferiori per potenza.
A che velocità uscirebbe fuori da una curva una F1 che avesse gomme di questo tipo, ancora non ci è dato sapere.
Allora mi domando: perchè no al monogomma?...sarebbero davvero la ciclistica e il manico del pilota a fare la differenza. Azzerare il vantaggio che dà un pneumatico rispetto ad un altro, sarebbe davvero cosa buona e giusta.
Ma alla Honda e anche il Dott.Rossi, sapevano bene che la superiorità data dalla gomma francese avrebbe permesso di esaltare le doti della moto più performante (Honda), e del pilota sicuramente con molto manico (Rossi), e avrebbe addirittura tenuto lontano case in ascesa come la Ducati, che lavorando con prodotti meno efficienti, non avrebbero infastidito il programma mondiale.
Adesso, giustificarsi e piangere perchè la Bridgestone è avanti e di molto a tutti, è immaturo, presuntuoso ma sopratutto imbarazzante.


I grandi duelli, caro Direttore, mi lasci dire che sono stati alimentati dalla stampa e dalle dichiarazioni fanciullesche e strumentali di Rossi.
Come non ricordare, quel suo collega...sì, è purtroppo un suo collega...Cereghini che fù pronto a difendere Rossi per la spallata a Gibernau e con la stessa prontezza parlare di dover stracciare la licenza del pilota che "spallò" Rossi?
Come non ricordare le frasi di Rossi che consigliava ai suoi avversari di non lamentarsi e di pensare a guidare?
Come non ricordare le frasi di chi affermava che la differenza era nel suo polso?
E adesso?
Tutti pronti a dire che Valentino non può correre in quelle condizioni...come se invece gli altri piloti siano ad ogni Gran Premio obbligati a fare.

Ma dall'alto della Sua esperienza, Lei Direttore potrà certo avere più memoria di me...e anche conoscere meglio di me i motivi di certi atteggiamenti dei mass-media.
Quelle 400.000 immatricolazioni in Italia con al secondo posto la Francia a 170.000 sono certamente da difendere...e Lei lo sà bene.



Il discorso Ducati, casa che non rispetto per scelte commerciali, è il risultato di quanta gente c'è che oggi segue veramente le competizioni, di quante sono le persone che veramente amano questo sport e lo comprendono fino in fondo, senza trasformarlo in un triste e mero confronto frà tifosi gialli e rossi, verdi e blu.
Avrà certamente capito meglio di me, che creare questo mito e aggiungere ad ogni puntata qualcosa di nuovo che rendesse una gara "di motori e mezzi" il più possibile simile ad una gara da stadio con curve a confronto, è servito a gonfiare conti in banca, rigorosamente esteri, e a rendere un prodotto di scarso successo in un varietà alla "Ecclestone", dove conta far girare quattrini anche a costo di seppellire la vera immagine di questo prezioso sport.

Ed ecco che nessuno, ne tantomeno la stampa, stia veramente comprendendo che una casa Italiana stà vincendo un mondiale a due ruote, un modiale dove contano davvero i mezzi, un mondiale per prototipi, dove le case costruttrici si confrontano nel campo della ricerca e della tecnologia.
A pochi importa, perchè questi tifosi, non conoscono il significato di questo sport.
Non è uno sport atletico dove poter decidere frà un atleta ed un altro.
E' uno sport dove competono mezzi a due ruote.
Desolante leggere di spettatori che vanno via perchè Rossi è fuori...è proprio la fotografia di quello che stiamo vivendo.

Contro questa gente cosa possiamo fare?
Personalmente resto in attesa di veder tramontare questo campione, almeno forse, rivedremo al centro dell'attenzione il "Motociclismo".



In quel Suo "come dice un mio collega..." ci dimostra che nel mondo della stampa di oggi, conti per forza cercare questa o quella provocazione che Vi permetta di riempire le pagine dei giornali per i quali lavorate.
Come fossero rotocalchi di gossip.

Perchè invece, non cercare argomenti che davvero farebbero bene al Motociclismo?
perchè non incentrare i vostri servizi su tecnica, guida, magari su anteprime motoristiche e tecnologiche che le case tengono tanto nascoste?...perchè non unire le vostre energie per cercare di rendere interessante il lato tecnico di questo sport?

Lo sò Direttore, lo sò perchè non lo fate.
Si ricordi però, che questo non Le permetterà di essere rispettato fino in fondo.
Molte altre importanti firme non hanno ceduto a questo schifo, e spero vivamente che anche Lei si ravveda al più presto.


Le lascio le ultime Sue tre righe senza commento.
Sarebbe troppo facile per me attaccare Rossi su temi "fastidiosi"...il ragazzo non è stato molto intelligente, si è attaccato in pieno petto un bel cerchio concentrico vistosamente colorato di rosso.


L'occasione è davvero gradita per porgere distinti saluti.