Vi rompo le scatole con una discussione ahimé lunghissima. Tutto nasce da alcune vecchie riflessioni, da un episodio di oggi e da una notizia che ho letto questa mattina sul giornale. Un annetto fa il preside di una facoltà di Pavia (meglio non fare nomi) mi rimproverò (testualmente: mi rimproverò) perché fissavo i miei appelli alle 17.00: secondo lui gli esami si svolgono o nel mattino (dalle 9.00 alle 12.00) o nel pomeriggio (dalle 14.00 alle 16.00). Gli studenti, infatti (e queste furono le giustificazioni che mi furono riportate), non devono essere costretti ad alzarsi presto la mattina (quindi gli esami si iniziano alle 9.00), non devono essere costretti a saltare la pausa pranzo (quindi questa pausa pranzo va fatta: 12.00-14.00), non devono essere costretti a tornare tardi a casa la sera (ergo gli esami si finiscono alle 17.00-17.30). Beh io ricordo che ai miei tempi mi svegliavo anche alle 5 del mattino per raggiungere l’università ed aspettavo di essere chiamato anche sino alle 8.00 di sera (dopo 12 fottute ore di attesa snervante: “che domanda ti ha fatto”, “è severo??” “cazzo io quella domanda non avrei saputo rispondere”, ecc.ecc.). Insomma ai miei tempi (si parla ormai di più di 10 anni fa) ti facevi un culo spaziale in tutto e tutti erano pronti a massacrarti e a trattarti come una merda che non contasse nulla nonostante la buona volontà ed il culo che ti facevi. Oggi c’è dobbiamo invece concedere la pausa pranzo ai ragazzi sotto esami e non possiamo costringerli a tornare a casa tardi: al punto che se ho cose urgenti da fare mi devo attaccare io al tram perché magari un ragazzino deve tornare a casa a scopare con la morosa alle 18.00 e non può attendere le 18.30 o deve urgentemente chattare su un forum e non può farlo la sera tardi. Episodio di oggi. Quando facevo l’università ero abituato a sudare le pene dell’inferno per dialogare col personale della segreteria studenti. Code infinite, tempi a disposizione minimi, insomma la stessa filosofia di prima: ero da solo in mezzo ad un mare di difficoltà in cui tutti mi trattavano come una merda. O trovavi il modo per sopravvivere od uscivi dal giro.. Oggi mi è capitato di andare in segreteria studenti ed all’uscita cosa trovo??? Un impiegato che tutto gentile accompagna uno studente lungo i corridoi per indicargli la strada per raggiungere non so quale ufficio (o forse era il cesso non un ufficio)!!! Terzo episodio. Leggo che oggi 5 ragazzi hanno rifatto la maturità (forse a Milano) perché la loro bocciatura è stata annullata dal TAR a causa del famoso professore lazzarone. Per chi non lo sapesse (io ad esempio non avevo colto bene la notizia) questa estate 5 studenti sono stati bocciati alla maturità perché (tra l’altro) non avevano ottenuto la sufficienza in economia aziendale, hanno allora fatto ricorso difendendosi che non sapevano nulla a causa di un docente che non era mai presente a lezione, hanno vinto il ricorso ed oggi hanno rifatto l’orale della maturità. 40 colleghi di questi cinque farabutti erano preparati anche in economia aziendale ed hanno superato l’esame di maturità. Questi 5 giovanotti non lo erano. Poverini, non è che magari non gliene fregava niente della materia, non gliene fregava nulla di studiare e meritavano quindi di essere bocciati. No.. no… non sia mai detto: erano soltanto vittime di un docente che non era mai presente a lezione (già perché secondo voi non c’erano i supplenti???). Come a dire: se il docente è lazzarone (e viene giustamente punito) tu studente sei legittimato a non sapere nulla e a non studiare. Da qui le mie riflessioni. Ma dove cazzo stiamo andando?? A me è sempre piaciuta l’idea del nonnismo, del sano culo che ti aiuta a temprare i muscoli e a tirare fuori le palle anche in vista di un lavoro futuro. Esami con tasso di bocciatura al 99 per cento, docenti che non ti cagano di striscio, che non ti aiutano o che appena sbagli qualche cosa ti bocciano. O ti davi da fare o, come ho detto, uscivi dal giro. Ed ora??? Nulla di ciò. Tutte coccole ed aiuti, tutto è permesso, nessuno può essere toccato altrimenti ti salta addosso il TAR. Ma ‘sti giovani che cavolo faranno nella vita?? A questo punto, maledizione: non avrei potuto nascere dieci anni dopo???


Giuro che quanto ho scritto è farina del mio sacco. non ho fatto come crystal...