Lei e' bella dentro, lei e' sensibile;
piu' dolce di uno sfacciottinio di papa' Barzotti.
Cammina a una spanna da terra come un hovercraft d'amore;
io l'accompagno alla mostra del Pinturetto anche se
in realta' preferisco di gran lunga il Tinturicchio,
poi torno a casa e -con un cuscino sulla faccia-
penso a lei ascoltando al buio F.De Gregori e,
dato che lei salutandomi mi ha baciato nelle vicinanze
dell'angolo esterno della bocca, ritengo a ragione
di avere delle possibilita'.
Poi la osservo dalla mia finestra muoversi leggera come
un gavettone di idrogeno in direzione del mio amico
Furio Terzapi,
e infilargli in bocca due metri di lingua, la lingua
dell'amore, ma io -caro diario- sono in una botte di
ferro perche' lei mi ha assicurato che non lo ama.
Anzi, mi dispiace per lui perche' magari poveretto
si fa delle idee.