Avevo ricevuto diversi inviti per oggi, l'Epifania che tutte le feste se le porta via, è un giorno particolare per i motociclisti, la Motobefana! Quest'evento particolare partito anni fa a Milano, oggi si è diffusso in molte altre parti. Motoclub e gruppi spontanei, organizzano questa grande "Gara Benefica".
E poi dicono che i motociclisti sono tuttti brutti e cattivi!
Non so... sinceramente non avevo voglia di affrontare il freddo stamane, forse sto diventando vecchio, ma le mie ossa, le mi articolazioni scricchiolanti, quest'inverno si son fatte sentire più del solito. Quindi sono rimasto a poltrire nel letto al calduccio, abbracciato alla mia sopportatrice, Ele.
Poi, il miracolo! E non pensate subito a qualcosa di osceno, non sto parlando di cose vietate ai minori di 14 anni. Il sole si è fatto vedere nella provincia di Pavia, chi l'avrebbe mai detto dopo la nevicata di lunedì!
Nel primo pomeriggio la mia Caly ammicava nel Garage: "Andiamo!" Diceva.
Non me lo son fatto dire due volte. Al diavolo le ossa rotte, via, via, in sella!
Fuori dal garage, la Caly sembrava che brillasse come non mai, sorrideva illuminata da quel sole invernale un pò pallido, ma caldo più del solito.
Ho seguito la statale per Vigevano. Ho raggiunto la città. Ho Passato il ponte sul Ticino e sono entrato in provincia di Milano. Ho deviato per Ozzero. Avevo in mente di fare un giro, il solito! Ma in questo periodo ha il suo fascino.
Ho passato Morimondo e la sua Abazia, raggiunto il Bellissimo Borgo di Fallavecchia e poi, giocando con le pieghe tra le strade che costeggiano le campagne, coperte da un timido strato di neve, ho raggiunto Bereguardo e il suo classico ponte sulle barche che accarezza il Ticino. L'ho attraverso in piedi sulle pedane, osservando il lento scorrere del fiume, le spiagge e le anse deserte.
Non ne avevo ancora abbastanza, Garlasco dove vivo, era li ad uno sputo, ma volevo continuare! Il motore della Caly, con i suoi 180.000 Km rombava, aveva voglia di continuare, di sgranchirsi.
Ho deviato verso Zerbolò, lascinadomi lontano il fiume, fiancheggiando fossi ghiacciati e alberi spogli; sua maestà l'Inverno!
Ho raggiunto l'argine di Ticino nuovamente, seguendo per Pavia. Tutto era tranquillo, la campagna intorno sembrava dormiente, calma ed il fiume, carico più del solito, si presentava sulla mia sinistra in tutta la sua bellezza. Il sole, verso il tramonto, rifletteva nelle sue acque colori magici, stupendi. Un quadro di un artista mi si presentava davanti agli occhi!
nella mia testa frullavano pensieri diversi, luoghi lontani da raggiungere quest'anno. Mi ritornava in mente quel ragazzo, che in sella alla sua Cagiva SST 125, anni fa, percorreva la stessa strada un mese più tardi, a febbraio. La sua mente allora era attraverasata da pensieri nuovi, da luoghi lontani, era l'inizio di una storia. Una storia che lui stesso non avrebbe mai pensato di vivere.
Una storia che oggi mi ha fatto ripercorre i miei stessi passi, pardon... i mie stessi chilometri. Sarà un segno del destino? non lo so. Comunque sia, oggi per me, è stato il primo dell'anno. Non ha corrisposto con quello classico, da caledario. Non ha avuto botti, bottiglie da stappare e bicchieri da far tintinnare dopo il classico cin cin. Ma è stato benaugurante come non mai.
Un anno che spero di vivere alla grande, come sempre.
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