certo se invece in una zona pedonale con limite di 30 uno va a 80 all'ora e investe un bambino che improvvisamente attraversa la strada allora direi che in questo caso la colpa ce l'ha eccome[/QUOTE]
Questo è un ottimo spunto per inserire nella discussione una contrapposizione alla vicenda da me citata e per aiutare ad interpretare il pensiero del Supremo giudizio.
Riepilogando, entrambi gli episodi hanno due analogie:
- una vittima da impatto.
- un automobilista che non rispetta il regolamento stradale.
Gli ermellini suggeriscono che, non può integrarsi il reato di omicidio colposo avverso un automobilista che, solo per aver avuto un atteggiamento sanzionatorio, uccide una persona. Per raggiungere un corretto giudizio, deve compiersi una lettura dell'elemento psicologico del reato e porsi una domanda "se l'automobilista avesse rispettato il regolamento stradale, impatto sarebbe potuto evitarsi, o sarebbe stato meno gravoso da evitare il decesso"?
Nella fattispecie descritta da il bastardo, il giudice dovrà chiedersi "l'automobilista anzichè percorrere il tratto di strada ad 80 km orari, fosse stato rispettoso del regolamento, percorrendo il tratto di strada a 30 km orari, avrebbe potuto evitare l'impatto con il bambino"?
Everts se vogliamo trovare una morale, oppure muovere una critica alla magistratura, dobbiamo chiederci se, un cittadino per raggiungere un giudizio garantista, deve approdare alla Corte di cassazione.
Mentre per venire incontro alla critica da te mossa, possiamo dedurre quanto la discrezionalità dei Giudici sia vasta. Tutto questo porta ad aprire un principio di disuguaglianza: " la legge è uguale per tutti " se puoi permetterti un GRANDE difensore .