ciao ragazzi alcune osservazioni:
1. quanto accaduto ad arezzo ieri non c'entra nulla, ma nulla con il calcio. L'unico collegamento è che il ragazzo morto era un conosciuto tifoso laziale. Il poliziotto ha sparato ad una macchina in movimento pensando si trattasse di una rapina. Se ha sparato ad altezza uomo come ormai pare evidente, trattasi di omicidio preterintenzionale o volontario e quindi dovrà pagare, con la galera.
2. La versione della polizia è stata ridicola e torbida. Come si può dire che un colpo sparato in aria abbia raggiunto, uccidendolo, il povero ragazzo. In questo caso è stato commesso un gravissimo errore.
3. La mia massima solidarietà e comprensione a tutte le forze dell'ordine coinvolte ieri in un attacco davvero criminale. Ma tiriamoli fuori per piacere dagli stadi. Basta forze dell'ordine negli stadi. Già si gioca solo se vogliono gli ultras; a questo punto, facciamo che si organizzino loro. Le forze dell'ordine passino i weekend a fare cose più utili che scortare i branchi di idioti che vanno alle partite solo per cercare lo scontro con loro.
4. La morte è uguale per tutti, recitava uno striscione ieri a Bergamo. Verissimo. Ma che non mi si venga a dire che non sarebbe successo nulla se non si fosse giocato domenica pomeriggio. Basta vedere quanto successo a Roma - dove tifosi di opposte tifoserie hanno aspettato il calar della luce per attaccare la caserma e la sede del Coni.
5. Concludo. Finiamola con i presidenti di calcio che si dicono vittime. Conoscono per filo e per segno chi sono quei delinquenti (da ieri si può chiamarli anche terroristi). Quando comincerò a vedere la fila di presidenti di società di calcio fuori dalle questure a denunciare i delinquenti che albergano nelle looro curve, magari potrò pensare di portare i miei figli allo stadio un giorno. Oggi come oggi, mi batterò fino alo stremo delle forze perchè NON si interissino di calcio.

Scusate la lungaggine, spero di non aver annoiato troppo.