
Originariamente Scritto da
degan
Mi sembra palese ritenere deprecabili e condannabili reazioni come quelle verificatesi ieri a Roma.
Trovo invece io riduttivo circoscrivere l'episodio vandalico ad una mera stupidità vandalica.
Tale evento altro non è che la reazione ad una realtà divenuta ormai insostenibile.
Gli stadi sono soltanto il pulpito dai quali manifestare la rabbia contro tutto ciò che rende difficile l'esistenza.
Si sono chieste le istituzioni quali siano i reali motivi che spingono tali soggetti a manifestare in maniera così violenta la propria avversione a tutto.
Quali sono per questi giovani i valori a cui ambire.
Cosa fanno tutto il giorno, lavorano forse, e se si, guadagnano a sufficienza per sopravvivere, dura il loro lavoro il tempo necessario per pianificare una esistenza ragionevole, riescono ad ottenere cure valide ed in tempi terreni dal nostro sistema sanitario, e chissà cos'altro ancora.
Forse questa tipo di reazione è eccessiva, daccordo, ma in fondo nel profondo della stragrande maggioranza degli italiani, non è presente quel senso di malessere e ribellione dettato da una crisi che sempre più attanaglia senza lasciare uno spiraglio di miglioramento?
Sarà qualunquismo, sarà retorica da bar, però continuiamo a prendere in considerazione solo le reazioni e non le realtà che le determinano.