La ditta appaltatrice di lavori stradali che non ha curato la manutenzione del tratto assegnatole dal Comune risponde degli incidenti che possono capitare ai cittadini, per esempio se ci sono delle buche nel manto stradale. È quanto si evince dalla sentenza 6267 depositata oggi dalla Corte di cassazione, con la quale è stata confermata definitivamente la condanna del titolare di una ditta appaltatrice di alcune opere di manutenzione del manto stradale in un tratto di via Salaria a Roma. Proprio in quel tratto erano presenti alcune buche a causa delle quali, il 20 aprile del '96, una ragazza era caduta con il motorino perdendo la vita. Per questo il Tribunale di Roma, a novembre 2001, aveva condannato l'uomo per omicidio colposo. Le cose non erano cambiate in secondo grado: la Corte d'appello capitolina, a febbraio dl 2004, aveva confermato il verdetto. In Cassazione la condanna è diventata definitiva, dal momento che la Suprema corte ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'uomo: "Sul punto, la Corte d'appello, - si legge nelle motivazioni - con argomentazione condivisibile, ha ritenuto insussistente il concorso di colpa della vittima, che procedeva a velocità moderata in un tratto stradale in cui non vi era un limite particolare di velocità, riconducendo la causa della caduta in via esclusiva alla trappola stradale che si era venuta a creare nel tratto stradale alla quale il proprietario della ditta, violando gli obblighi contrattualmente assunti, non aveva posto rimedio".![]()