daccordissimo, ma importante e' non equivocare, o difendere a prescindere,
ci mancherebbe che giustificassi il regime oligarchico imperiale pseudo post comunista cinese, ne ora ne prima, anche se da giovani faceva tendenza il libretto rosso del grande traghettatore, non posso ricordare con raccapriccio che la rivoluzione culturale e' pur passata, attraverso il sistematico annichilimento delle istanze di liberta' collettive e individuali, di autonomia culturale, di indipendenza intellettuale, se non un autentico lavaggio del cervello di intere generazioni,
per non dire delle epurazioni, dei processi del popolo sommari, della caccia totale ai non allineati, quando bastava una sola voce delatoria per spalancare il baratro persecutorio, e la delazione non era un'arte di altolocati mandarini, ma il gesto comune di mera sopravvivenza, livore personale, invidia startificata, ma c'e' dell'altro, la furia traformatrice, riusci ad azzerare tutte le antiche tradizioni, le preziose differenze culturali, il patrimonio storico, la bellezza dell'arte, dei manufatti artigianali, riusci a piegare non solo gli uomini nell'omologazione grigioverde, ma anche senza distinzione a plagiare la natura, distruggendo interi ecosistemi preziosi e rari, io non ho altro che qualche lettura per decifrare quel mondo lontano, probabilmente governare una rivoluzione, un territorio cosi' vasto, una moltitudine tanto numerosa di esseri umani, uscendo dalla citta' proibita, dalle caste, e dal destino dell'imperatore, tanto grande da essere divino, riproponendo nuovi modelli economici. culturali politici e sociali non sara' stato forse semplice, di certo quando servono i carri armati che smaciullano ragazzi nelle piazze, credo che significativamente qualcosa non funzioni, ma ricordo che se l'armonia sta' a tre condizioni, democrazia, sviluppo economico, benessere sociale, ho idea che ne troviamo sempre poca per quanto ci sforziamo di cercarla a giro per questo angosciato mondo