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mi fanno l'effetto di un temporale di mezza estate,
avete presente il cielo nero d'improvviso
le finestre aperte che sbattono impazzite
come liberate dal vento,
ma schiave dei cardini per poter danzare libere
e cosi fragili da rompersi d'improvviso,
frammisto al fragore del tuono cupo e profondo
sale il canto dei cristalli spezzati sul pavimento,
frammenti sparsi di nubi specchiate
a tratti nel cielo a pezzi per terra,
il fuggire veloce e disordinato di adulti e bambini dal giardino
rincorsi dai cani e da gocce d'aqua
grosse rotonde e grasse come ciliege mature
che si spiaccicano addosso,
rimbalzando ancora piu' vive sulla pelle, sul viso,
sul tavolo imbandito, suonando tazze e piattini,
rumorose ed invadenti come piccoli timpani bizzarri,
e restera' sempre solo e abbandonato
le pagine l'un l'altra avviluppate
con parole intrise, confuse e bagnate,
un giornale aperto di cui nessuno si e' curato.
