
Originariamente Scritto da
alessandro2804
il fotovoltaico cosi come è prodottto e distribuito oggi non rende , ma nonostante ciò pensiamo sia un grande affare..
osservazioni:
Le celle fotovoltaiche sono diodi. I diodi sono dispositivi a semiconduttore. I semiconduttori sono materiali speciali che hanno determinate proprietà fisiche, e sono alla base di tutti i dispositivi elettronici, è importante sapere sui semiconduttori è che i loro elettroni possono stare solo in due bande separate da un "gap" dove non possono esserci elettroni , per superare il gap occorre abbastanza energia . Il silicio può prendere solo quegli elettroni con energia superiore al suo gap (1.1eV) e butta via tutti gli altri. Di quelli che prende, può soltanto sfruttare un'energia pari a 1.1eV. Se un fotone ha 1eV, è inutile. Se ha 2eV, vale come se ne avesse 1.1eV. Data la distribuzione dello spettro solare e le caratteristiche fisiche del silicio, si arriva ad un rendimento massimo teorico del 15% .
Le perdite possono essere minime se si ha silicio monocristallino che però costa uno sproposito.
In pratica si usano policristalli, cioè tanti piccoli diamanti incollati l'uno all'altro. In questo caso, il rendimento è un po' inferiore, ma il costo si riduce molto. Ma è comunque notevole. Per ottenere 20W medi per ogni metro quadro di energia elettrica, chiunque abbia mai cercato di comprare dei pannelli sa che si spende un casino ,l'energia di picco, probabilmente meno 100W al mq, vale solo in pieno giorno.
Per le fonti alternative, in ambito scientifico l’unica reale alternativa è il nucleare (in Cina se ne stanno costruendo una ventina con tecnologia francese), l'idrogeno è un'altra balla messa in giro dagli ambientalisti noglobale ecc...
Come molte volte è stato scritto l’idrogeno in natura non esiste, non c’è proprio neanche una molecola. Bisogna produrlo mediante elettrolisi (scissione dell’acqua mediante nergia elettrica) impiegando una quantità di energia maggiore di quella che poi lo stesso idrogeno potrà generare.
E, per le leggi fondamentali della termodinamica, nessun avanzamento tecnologico potrà mai capovolgere questa situazione.
tratto da un articolo dell'espresso vi segnalo i NUOVI RIBELLI , per i noglobal che vogliono approfondire la loro cultura :

I leader della protesta
Da Ralph Nader a Jose Bové, ecco i “capi” dei ribelli di Seattle che navigano sul web. Con le loro idee, articoli e analisi, alimentano la nuova contestazione. Ecco dove trovare il loro cyberpensiero.
Jeremy Rifkin
Professore e intellettuale della cosiddetta “altra Washington”, Rifkin ha promesso di essere il peggior nemico delle biotecnologie a uso e consumo delle multinazionali. Con i suoi libri si è schierato dalla parte di chi contesta il nuovo modello del commercio globale e l’azione delle multinazionali, che fanno il bello e cattivo tempo sul pianeta senza mai rendere conto a nessuno.
Ralph Nader
È il fondatore di Public Citizen, il più importante sito dei consumatori statunitensi fondato nel 1971. Ma soprattutto è il navigatore che per primo, nel 1997, ha reso pubblico su Internet il documento sul Mai (Multilateral agreement on Investiments): bozza segreta di accordo tra 29 paesi industrializzati e in via di sviluppo che mira a rimuovere ogni possibile barriera per le multinazionali nel loro cammino di accesso ai mercati e alle risorse globali. Proprio su questa pubblicazione ha fatto leva il movimento di Parigi e Seattle. Public Citizen è il punto di riferimento sul web su tutto ciò che riguarda consumi, commercio internazionale, sviluppo ecocompatibile, globalizzazione e biotecnologie.
Noam Chomsky
Osannato e vituperato profeta del movimento che si oppone all’uso disinvolto delle nuove tecnologie nei confronti dell’uomo e dell’ambiente in cui vive. Storico dissidente statunitense e professore di Linguistica al Massachusetts Institute of Technology, Chomsky è anche filosofo e giornalista. Ha pubblicato più di 30 libri in cui se la prende con la politica internazionale ed economica degli Stati Uniti nei confronti dei paesi in via di sviluppo; denuncia lo scarso impegno degli Usa per il rispetto dei diritti umani; sottolinea il pericolo delle biotecnologie e degli effetti sull’agricoltura e l’alimentazione; attacca il potere corporativo dei mass media.
Ron Judd
È più guerriero che filosofo ma è quello che, nel febbraio del 1999, quando il movimento stava ancora affilando le armi, lanciò su Internet la proposta della marcia mondiale contro il vertice dell’Omc a Seattle. Ron Judd, sindacalista statunitense e segretario del King County Labour Council, si è prodigato non poco affinché la sua proposta si trasformasse in realtà e ha contribuito al coinvolgimento della Afl-Cio, potente centrale sindacale che conta oltre 13 milioni di iscritti. Ha dichiarato guerra allo strapotere delle multinazionali, allo sfruttamento della manodopera e a regole trasparenti sul commercio internazionale.
Vandana Shiva
Intellettuale ambientalista di origine indiana, leader di spicco dell’Ifg, l'International Forum on Globalisation, attivo dal 1994 e a cui partecipa il meglio del pensiero ecologista: da Jerry Mander, a Debi Barker, a Tony Clarke e Victor Menotti. Professoressa di economia dello sviluppo in California, Vandana Shiva ha un nuovo motto che ha sostituito il vecchio e usurato "Pensare globalmente, agire localmente". «Oggi - dice - è necessario pensare globalmente e agire globalmente». Apostola della biodiversità e della difesa delle risorse vegetali e animali del pianeta, la professoressa lotta contro chi depreda quotidianamente il pianeta per fini commerciali.
José Bové
Pastore e rappresentante del sindacato dei contadini francesi, trattenuto a Seattle insieme a Shiva e Hightower, è il nemico peggiore delle multinazionali che vogliono “omologare le colture”. Arcinemico della Mc Donald’s, il Bové-pensiero afferma che «le biotecnologie e il nucleare sono molto simili: entrambi infatti sono basati sulla segretezza dei comportamenti, su una massiccia ricerca scientifica, tecnologie sofisticate ed esclusive con effetti devastanti». Ma la differenza esiste: un test nucleare deve essere provocato dall'uomo; le biotecnologie non direttamente, «in quanto gli organismi viventi geneticamente manipolati, una volta immessi nell'ambiente, si sviluppano da soli e possono non obbedire alla volontà umana».
Jim Hightower
Viene definito come il cow boy più populista e progressista degli Stati Uniti, «un visionario con la sensibilità di un cavallo e un leader con il senso dell’umorismo». Negli States Jim Hightower , texano, è attualmente uno dei più seguiti leader fuori Washington. Editorialista, commentatore radiofonico, personaggio pubblico eccentrico, è da più di venti anni che combatte contro i palazzi della politica a Washington e quella della finanza a Wall Street, dalla parte dei consumatori, della tutela dell’infanzia, delle piccole e medie imprese per lo più a conduzione familiare. È il sostenitore del “piccolo è bello” e combatte i grandi capitali delle multinazionali.