Il "diaframma", quale che sia (tecnologico, materiale, metaforico, ideologico, spazio.temporale), tende, per sua definizione, a modificare la realtà o, per meglio dire, a plasmarla e a renderla sempre nuova e diversa, non per questo necessariamente "finta". Un po' come il fenomneo della rifrazione.
Dovendo sintetizzare, direi che dietro la tastiera, probabilmente, siamo tutti un po' veri e un po' finti, magari alcuni di più, altri di meno. Il perché è recondito e riguarda ciascuno, il suo io, il suo modo di pensare, di esprimersi, di rapportarsi: a volte lo si è (veri o finti, oppure veri e finti, allo stesso tempo) per paura, per timidezza, per arroganza, per solitudine, per alienazione, per puro divertimento. Per esibizionismo. Per idiozia, o per cattiveria. Per egoismo. O per interesse. O per noia. O per gioia. O per passatempo. O per gioco. O per amore. O per odio. Per amicizia. O per.......