Un altro bambino travolto sulle strisce pedonali su un rettilineo dove da anni i residenti chiedono al Comune, senza risultato, l´installazione dei semafori. Così ieri poco prima delle 19, in via dei Missaglia, all´angolo con via Manduria, una bambina di otto anni, Margherita R., viene travolta e uccisa da un motociclista che dal semaforo aveva raggiunto la velocità di circa 100 chilometri orari. Due giorni fa ha rischiato di morire un bambino di otto anni, di origine cinese, investito in via Giacosa, di fronte al parco Trotter, dove i semafori ci sono ma non funzionano: è ancora in coma.
Margherita era tra le due corsie, a metà della strada, col nonno e il fratellino gemello. I tre attraversano insieme, ma appena mettono piede sulle strisce il nonno si accorge dell´arrivo di una Harley Davidson. Si blocca, tira a sé il nipotino, ma non riesce a trattenere la bimba che fa un passo avanti e viene presa in pieno dalla moto che tenta una disperata frenata. La bimba viene sbalzata in alto, ricade venti metri più avanti e resta incosciente in una pozza di sangue. Il motociclista perde l´equilibrio e la Harley raschia l´asfalto fin quasi a raggiungere la bambina, che ha già perso moltissimo sangue dalla testa e dalla bocca. «Ho cercato di frenare», ripete in lacrime il motociclista, italiano, 35 anni, ancora a terra. Il nonno resta immobilizzato dallo shock in mezzo alla carreggiata, mentre gli altri motociclisti chiamano i soccorsi. Gli operatori del 118 tentano di rianimare la bambina sul posto, senza riuscirci poi un´ambulanza la trasporta all´Humanitas di Rozzano, dove muore poco dopo.
«L´Harley andava velocissima, sicuramente a 100 chilometri orari», racconta uno dei centauri che ha visto l´impatto. Intanto nel quartiere esplode la protesta per l´assenza di un semaforo vicino alle strisce pedonali, a pochi passi dalla fermata del tram che rende quel punto di via dei Missaglia frequentatissimo dai pedoni. «L´altro semaforo è troppo lontano - raccontano i residenti - qui i veicoli arrivano a velocità altissima. Poi, dopo una leggera curva, si ritrovano le strisce pedonali». Una donna che lavora al Centro sportivo Peppino Vismara, proprio in via dei Missaglia, racconta: «Da questo passaggio pedonale transitano tante persone, anche un gruppo di bambini down che frequentano il centro. Sono 17 anni che chiediamo al Comune di mettere un semaforo. Ci sono sempre incidenti e persone investite. Ma dalle istituzioni non abbiamo mai avuto alcuna risposta».