solo a me piace l'anguria???![]()
mmmmmmmmmmmm bona...
qs anguria non ci ricorda qualcosa???![]()
venduta la mia triumph rocket evolution 3.0 ( ThE BiSoNs ) nel lontano 2009, allestita come vera SPECIAL premiata al bike show di padova nel 2007
..di solito fatico un poco a digerirla..x cui nn esagero...mah in qsto caso..mi sa che rischio la lavanda gastrica...![]()
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c'e un film "IL GUSTO DELL'ANGURIA"
IL GUSTO DELL'ANGURIA(Tian bian yi duo yun)
Scheda
Trama
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REGIA: TSAI Ming-Liang PRODUZIONE: Tai/Chi/Fra - 2005 - Music./Comm./Dramm.
DURATA: 112'
INTERPRETI:
Chen Shiang-Chyi, Lee Kang-Sheng, Lu Yi-Ching, Yang Kuei-Mei, Sumomo Yozakura, Hsiao Huan-Wen
SCENEGGIATURA:
Tsai Ming-Liang
FOTOGRAFIA:
Liao Pen-Jung
SCENOGRAFIA:
Lee Tian-Jue - Timmy Yip
MONTAGGIO:
Chen Sheng-Chang
COSTUMI:
Sun Huey-Mei
COREOGRAFIE:
Peggy Wu
SITO WEB
TramaA Tapei non c’è acqua, in compenso il succo d’anguria costa pochissimo. Hsiao-Kang non vende più orologi, è diventato un attore porno e reincontra Shiang-chyi.
Recensioni
Abbasso l'AnguriaStavolta a Taipei le tubature sono vuote, le case si riempiono di bottiglie di plastica, insetti invadono i corpi, la siccità è ovunque:la televisione consiglia l’uso alternativo del succo d’anguria ma Hsiao-kang e Shiang-chyi non si arrendono e continuano a cercare acqua. Parabola sul falso sesso celebrato dalla pornografia (quell’anguria spaccata, come una vagina oscena tra le gambe, all’inizio del film; quelle dita che la penetrano; il godimento di rimando, finto tanto da parere vero, lo sanciscono senza perplessità), IL GUSTO DELL’ANGURIA è film che, se all’inizio sembra porsi quasi come variazione giocosa sulle consuete ossessioni del cinema del taiwanese (la solitudine, la comunicazione impossibile, il sesso come extrema ratio, misura ultima cui ricorrere per instaurare un contatto di anima e corpi, ineluttabilmente effimero), riprendendo i medesimi protagonisti di CHE ORA E’ LAGGIU’? (l’intera filmografia del regista racconta sempre dello stesso personaggio; la valigia che in quel film galleggiava sull’acqua rimane chiusa, tutti i tentativi di scoprirne il contenuto sono vani; “ricorderò sempre il giorno in cui ci siamo incontrati” si canterà: l’amore tra i due giovani non è dunque tramontato), intervallato com’è da siparietti musicali cui l’autore sembra delegare la decodifica degli stati d’animo delle figure in gioco (cfr. THE HOLE), studiatamente semplici, a tratti quasi sciatti, con alcuni sprazzi di genialità (il protagonista-pene che balla nei cessi pubblici, un contorno di ballerine che fanno coreografia persino con la carta igienica) e più di un risvolto divertito, ci rendiamo invece conto procedendo, che, anche stavolta, per quanto i toni paiano alleggeriti, il tema portante del film ha il consueto, complesso spessore. I dieci minuti finali, di agghiacciante chiarezza, costituiscono una sequenza tra le più devastanti viste negli ultimi anni al cinema: è il momento più forte dell’opera, per quanto grottescamente ottimista (durante il lungo amplesso con la ragazza svenuta, vertice imprevedibilmente aberrante della lavorazione di un film porno, il protagonista, scrutato dalla donna che ama, le offre il fallo dalla finestrella dalla quale veniva spiato: il sesso meccanico e mercificato viene abbandonato in favore della passione vera, un pompino disperatamente voluto seppellirà tutto lo squallore), perfetta chiusa del teorema di partenza (meglio l’acqua, anche sporca, che il succo d’anguria; meglio il rapporto carnale con chi ami che la vuota meccanica dell’amplesso offerto nudo all’obiettivo della macchina da presa; meglio un orgasmo autentico che uno simulato).
Pur senza raggiungere l’austera perfezione di GOODBYE DRAGON INN, penultima fatica del regista (purtroppo mai distribuita in Italia), IL GUSTO DELL’ANGURIA (ma il titolo originale suona come LA NUVOLA CAPRICCIOSA, verso parodiato di una canzone che allude alla solitudine, alla casualità e caducità degli incontri umani) è comunque lavoro che conferma Tsai regista di rara coerenza stilistica (la superba capacità di incorniciare gli spazi e i movimenti dei personaggi al loro interno, la maestria nel gestire la materia, facendo un uso solo incidentale dei dialoghi e mescolando sapientemente i generi – commedia, dramma, musical -), che osa senza pudori e senza provocazioni gratuite (le lacrime di una donna con un pene in bocca costituiscono un grande momento di verità, di un’intensità tale da cancellare tutto il romanticismo posticcio e patinato del cinema hollywoodiano - altro che balle -), affermando le sue verità con l’abilità di chi sa far trasparire, dietro un ghigno sardonico, il gusto amaro della vita.
Luca Pacilio
venduta la mia triumph rocket evolution 3.0 ( ThE BiSoNs ) nel lontano 2009, allestita come vera SPECIAL premiata al bike show di padova nel 2007
Un filmone...
a me, l anguria.... me piasce
Me piace!!!!!!!!!