Citazione Originariamente Scritto da Loooop Visualizza Messaggio
6 miliardi di persone sono già troppe per questo pianeta.
La natura usa un sistema molto semplice per limitare il numero di individui nelle popolazioni di organismi viventi: la fame, le carestie, le malattie.
Ed in questo modo, con l'aggiunta della guerra, che è un'invenzione umana, verrà "limitato" il numero di persone se non si ricorre all'unica alternativa possibile, il controllo delle nascite.
Quando ti capita di vedere un documentario sulla fame nel mondo, sulle guerre in africa, sulle carestie, sulla mancanza d'acqua, comincia a prendertela con chi si oppone a questo controllo. Non è certo il mondo della scienza, a farlo. Piuttosto si tratta di ben note confessioni religiose alle quali concediamo, per disgrazia dell'umanità intera e senza ragione alcuna, il potere di influenzare pesantemente le decisioni scientifiche, etiche e morali che riguardano il nostro futuro.


Si tratta dello stesso tipo di "scienziati" che temono che l' LHC formerà un buco nero. Le virgolette sono d'obbligo.



Ascolta. Ho acquistato e letto tutti i numeri di Scientific American dal 1982 al 2000. È stata l'unica rivista seria a pubblicare in italiano articoli sulla ricerca scientifica, scritti dagli stessi autori, per lunghi anni, fino a quando la linea editoriale l'ha trasformata in una rivista a carattere "divulgativo" (ragion per cui ho smesso di comprarla). In quei 18 anni, sulla rivista sono state pubblicate ricerche dell'eccellenza scientifica mondiale, compresi svariati premi nobel, in tutti i campi della scienza. Ed in ogni numero uno o due articoli riguardano ricerche mediche e/o biologiche. Irrimediabilmente i risultati in questo campo sono ottenuti attraverso sperimentazione animale.
Se non mi credi, fa l'abbonamento a Nature, o Science, che sono le riviste ove pubblica l'eccellenza scientifica, e verifica tu stessa. Cercare X che dice è così o Y che dice è colà, non ti risolverà il problema. Verifica tu stessa.

Ti faccio un esempio, anche se, non essendo un medico, potrò non esprimermi propriamente. Supponi che tu voglia studiare come far arrivare un determinato farmaco attraverso il sistema arterioso/venoso a delle cellule cancerose in modo che possa agire su di esse. Per farlo, devi comprendere come si sviluppa la vascolarizzazione (cioè il sistema di capillari) che porta il sangue (e dunque l'ossigeno) alle cellule cancerose. Le colture cellulari non vanno bene: lì non c'è vascolarizzazione. Come fai allori? Chiedi ad un passante: "scusa, ti posso impiantare un piccolo cancretto, che devo studiare come si sviluppa?"
Per inciso, proprio grazie a questo tipo di ricerca si è scoperto che detta vascolarizzazione avviene in modo del tutto peculiare: questo ha permesso di spiegare perchè alcuni farmaci sviluppati in precedenza non erano stati efficaci come ci si aspettava, ed ha consentito di modificarli in modo da raggiungere meglio il loro bersaglio.

Detto questo, mi disturba anche la profonda mentalità antiscientifica radicata, spesso inconsciamente, nella mentalità degli italiani (sia chiaro, non mi sto riferendo a te, o a nessuno in particolare, qui). La stragrande maggioranza di noi immagina gli scienziati come un gruppo di pazzi incoscienti pronti a far saltare in aria il pianeta; pazzi che devono essere moralmente ed eticamente controllati dall'esterno.
Questa è una cosa che viene da lontano, causata sia da un'anomalia scolastica incancrenita da un secolo nel nostro paese (si veda la "riforma" scolastica di G. Gentile, nel ventennio), secondo la quale la vera cultura è classica (quella scientifica non è neanche degna di aver questo nome), sia disgraziatamente dall'anomalia geografico-storica di aver capillarmente radicata, sul nostro territorio, la più potente confessione religiosa, e dunque irrazionale ed antiscientifica, esistente al mondo.
Il risultato di queste "ingombranti" presenze è che, tanto per fare un esempio, la stragrande maggioranza dei qui presenti riterrebbe moralmente meno grave sopprimere uno scimpanzè adulto (o l'intera biosfera) piuttosto che un embrione umano (cioè un piccolo gruppo di cellule la cui unica caratteristica umana è quella di avere dna umano). Posizione questa che è sotto tutti i punti di vista, folle.



Primo. Dovresti studiare un po' di etologia. Comincia con Konrad Lorenz. Molte specie animali hanno una cultura. Non è un'esclusiva umana. Si tratta semplicemente di una differenza di complessità dovuta alla differente complessità del sistema nervoso. La differenza è quantitativa. Solo quantitativa. E non potrebbe essere diversamente, visto che l'uomo è un animale, collegato a tutti gli altri da diretti legami di parentela attraverso i nostri e loro avi.
Inoltre detta differenza quantitativa (indubbiamente cospicua) è un fatto assolutamente contingente, dovuto semplicemente al fatto che altre specie appartenenti al ramo umano sono oggi (disgraziatamente) estinte. Credo che il tuo punto di vista sarebbe molto diverso se l'homo di neanderthal, o qualche tipo di australopithecus, oggi non fosse estinto, e tu dovessi confrontarti con un'altra specie con un livello culturale più vicino a quello umano. Il nostro radicato "specismo" ne uscirebbe con le ossa rotte.

Secondo. La cultura non è un prodotto della morale umana, bensì il risultato della complessità del nostro sistema nervoso. Semmai è la morale ad essere un prodotto della cultura, prodotto nato dalla necessità di far "ben" funzionare le società umane sempre più complesse che nel tempo si sono succedute. Esattamente il contrario, dunque.

Terzo. Questo legame strettamente causale fra malfunzionamenti della corteccia prefrontale e "amoralità" degli individui mi fa sorridere per la sua ingenuità…
Le nostre carceri sono dunque piene di individui con danni alla corteccia prefrontale? E che ci stanno a fare? Come possono essere responsabili? Non sarebbe come incolpare un cieco di non voler rendere una testimonianza oculare? Non dovrebbero stare in ospedale? A quando un esame dell'encefalo con il quale stabilire "tu sei morale" e "tu non lo sei", e relativa detenzione preventiva (tipo "Minority Report")?
secondo me i geni non dicano tanto sulla moralità dell’uomo, noi siamo auto programmabili (c’è il libero arbitrio dei nostri fini)….. ,, se il nostro comportamento fosse limitato strettamente dai geni non avremmo potuto evolverci socialmente, è la flessibilità che consente la cultura ed è la flessibilità che impedisce alla genetica di dire molto di specifico sulla moralità, la cultura è molto più veloce , richiede capacità di astrarre ,rielaborare e controllare gli istinti. L'apprendimento per imprinting di Lorenz è diverso da un apprendimento per deduzione o sbaglio? poi io non ho parlato di moralità e amoralità anche perchè è una dicotomia che non esiste, l'uomo può essere morale o immorale (compiere un omicidio , rubare , schiavizzare è immorale)