Non erano affatto "collegati" alla riflessione che ho discusso.
Per quanto mi riguarda, non faccio differenze fra credenti di qualsiasi tipo (cattolici, protestanti, indù, ebrei, musulmani, testimoni di Geova, e qualche altro migliaio di culti oggi praticati nel mondo). Non c'è alcun bisogno di giustificazioni: puoi anche andare a messa tutti i giorni se ti garba o ti fa star meglio. Ci mancherebbe.
Il punto è che bisogna star bene attenti ad evitare che le proprie indimostrabili credenze religiose possano arrecar danno agli altri. E dunque ribadisco il concetto: sei perfettamente libera di rinunciare alle cure mediche, se ritieni che la salute umana è interamente in mano alle divinità nella quali credi, quando questo riguarda la tua pelle. Non lo sei, quando riguarda quella degli altri.
E questo per una ragione semplicissima. Mentre è possibile dimostrare oggettivamente che le cure mediche sono utili per la salute, non è possibile dimostrare che le pratiche religiose (riti, messe, preghiere, interventi divini, etc…) sono utili alla salute (se non per la propria, grazie all'effetto placebo).