No, non sono io a giudicarle autorevoli. È il mondo della scienza a farlo. I premi nobel, ad esempio, vengono assegnati per ricerche i cui risultati sono principalmente pubblicati su quelle riviste. Ogni articolo deve superare la "revisione paritaria", per essere pubblicato, ed ogni ricercatore esistente al mondo farebbe carte false pur di essere pubblicato lì…
Ecco cosa riporta wikipedia, qui e qui. Riporto:
Nature è una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche esistenti, forse in assoluto quella considerata di maggior prestigio nell'ambito della comunità scientifica internazionale (insieme a Science). Viene pubblicata fin dal 4 novembre 1869.
Giusto un esempio, il primo che mi viene in mente: ecco il link all'articolo con il quale Francis e Crick, il 25 Aprile 1953, pubblicano la scoperta del dna, su Nature. Entrambi vinceranno il nobel in medicina nel 1962 per questa scoperta. Quel giorno l'umanità chiude il percorso, iniziato con Darwin cent'anni prima, che l'ha portata, a trovare la risposta conclusiva ad una delle domande più antiche e rilevanti: "cos'è la vita?". Da quel giorno, noi sappiamo cos'è la vita. Certo, restano da scoprire ancora tantissimi dettagli, ma il quadro generale è chiaro e definito.
E per inciso, con questo rispondo all'ultimo pensiero di Molder, con il quale, riguardo al resto, concordo su molti punti. Il fatto che "la vita sia un mistero" è un luogo comune molto diffuso, altrettanto falso, che solitamente piace molto ai religiosi, che così pensano di ricamarsi uno spazio per poter avere ancora qualche sciocchezza da dire sul tema.
Se mi rileggi, potrai notare che questo l'ho scritto e l'ho pure sottolineato. Di certo gli animali non sono "d'accordo" con quello che gli facciamo. Vedo che usi il condizionale, hai qualche dubbio? Io no: hanno un sistema nervoso, e dunque soffrono.
Ma le antilopi sono d'accordo con i leoni quando questi se le mangiano, per la loro sopravvivenza? I bruchi sono d'accordo, quando gli icneumonidi (specie di vespe) depongono le loro larve (un esempio "caro" a Darwin) nel loro corpo, paralizzandoli senza ucciderli, in modo che queste, mangiandoli lentamente dal di dentro, abbiano a disposizione carne fresca per tutto il loro sviluppo? I granchi sono d'accordo quando un loro parassita, di cui non ricordo il nome, provvede a castrarli senza ucciderli, in modo che non sprechino risorse nella riproduzione, ma si preoccupino esclusivamente di mangiare al solo scopo di fornire maggior nutrimento al parassita stesso? Tu sei d'accordo con una tigre che desidera ardentemente mangiarti, per la sua sopravvivenza? Sei d'accordo con il Clostridium tetani, il batterio che causa il tetano, che invade il corpo umano causando una morte atroce (in genere per asfissia a seguito di spasmi ed irrigidimento di tutti i muscoli del corpo, nell'arco di pochi giorni dai primi sintomi), per la sua sopravvivenza?
Bene. Qui stiamo parlando di ricerca medica, che è la nostra sopravvivenza.
E quindi, tu hai tutto il diritto di decidere di non usufruire dei risultati della ricerca medica ottenuti attraverso la sperimentazione animale, se è questo che desideri. Ma non hai il diritto di decidere che pinco pallino non debba farlo, proprio perchè la questione riguarda la sua sopravvivenza.
Avrai spero notato come ho chiaramente distinto fra sperimentazione per ricerca medica e sperimentazione per beni voluttuari, come i cosmetici, esprimendo chiaramente un parere contrario sulla seconda. Avrai spero notato, inoltre, come ho escluso dalla sperimentazione una particolare categoria di animali, quelli che hanno un sistema nervoso così complesso da consentirgli una capacità che molti ritengono, a torto, soltanto umana, e cioè la "coscienza di esistere". Per costoro ho addirittura scritto che andrebbero considerati "soggetti di diritto".
Detto questo, sono assolutamente sorpreso quando leggo che alcuni contrari alla sperimentazione animale per la medicina, non hanno alcun problema a mangiar carne, visto che nel primo caso si tratta di sopravvivenza, nel secondo di una meno grave cattiva nutrizione, e visto che nel secondo caso gli animali soppressi sono svariati ordini di grandezza superiori in numero rispetto al primo. Boh???
Occorre ancora ricordare che molte scoperte biologiche e mediche ottenute attraverso la sperimentazione animale vengono anche usate dai veterinari, e vengono usate per la salvaguardia della biosfera e delle specie in estinzione.
E come definiresti il loro comportamento?
Questa è più interessante: "Se tutti i farmaci fossero testati sugli animali tu eviteresti di curare i tuoi figli (in nome delle tue convinzioni religiose, oppure politiche, oppure astrologiche, oppure gastronomiche, oppure di qualsiasi altra cosa ti passi per la testa) o li cureresti?".
Alla quale aggiungo: "Sei davvero disposta a prendere una decisione che può costare la vita ai tuoi figli, sapendo che loro, da adulti, avrebbero potuto pensarla, sul tema in questione, in modo del tutto opposto al tuo?"
È semplicemente falso e mi spiace molto che tu non colga la differenza fra definire un atto (descritto da un pensiero o un'idea) criminale, e definire criminale una persona. È una delle più elementari "regole" della discussione (è lecito attaccare le idee, non le persone) senza la quale o non si potrebbe discutere, o tutte le discussioni si risolverebbero in argomenti ad hominem (cioè, insulti personali).
Ed io non ho mai definito criminale Giuliana (se ha avuto questa impressione, me ne rammarico, me ne scuso, ma non era affatto mia intenzione), ma ho definito criminale, argomentandolo con molta chiarezza, un pensiero da lei espresso, che riporto:
se avessi una nipotina malata di cancro...me ne starei li' ad aspettare che sia Dio a far qualcosa...è lui che decide tutto.....non avviliamoci per le malattie ...fanno parte della vita......
Inoltre, se Giuliana non intende dire quello che ha scritto, come hai voluto a precisare, smetti anche di accusarmi di aver definito criminale non solo la persona, ma anche il pensiero che immagini lei volesse esprimere, perchè io ho viceversa definito criminale quello che ha di fatto espresso e che ho appena riportato, pensiero che è esattamente identico al modo di agire dei testimoni di Geova riguardo alle trasfusioni di sangue sui loro figli. E cioè, preferiscono lasciarli morire (affidandosi a Geova), in quanto le trasfusioni di sangue, che potrebbero salvarli, sono vietate nella loro religione.
Come definisci il comportamento dei testimoni di Geova, riguardo a questo tema?
Hanno o meno il diritto di impedire che ad un loro figlio venga praticata una trasfusione, nonostante ciò possa causare la morte del figlio? Questo è un comportamento accettabile oppure solamente sbagliato, o invece è davvero un comportamento criminale?
Altro esempio. Che succede se stai affogando in mare, io sono nelle vicinanze su un gommone, ma ti lascio affogare per via di una qualche mia sciocca convinzione religiosa che mi impedisce di far salire a bordo una donna? Posso assicurarti in tutta sincerità di credere con tutte le mie forze che se ti facessi salire a bordo la mia anima sarebbe perduta per sempre e marcirei all'inferno per l'eternità. Posso anche mostrati da quali parole dell'antichissimo testo sacro del dio X, al quale sono devoto, traggo questa certezza. Ho il diritto di avere una simile convinzione, o il mio è un comportamento criminale?
Altro esempio ancora. Stessa situazione, ma non ti faccio salire a bordo, perchè per farlo devo buttare a mare il mio cane (che affogherebbe), in quanto il gommone è troppo piccolo per tutti e tre. Ho il diritto di lasciarti affogare, per salvare il cane, o il mio è un comportamento criminale?
Torniamo alle trasfusioni. Possiamo star certi che le trasfusioni di sangue sono state testate sugli animali innumerevoli volte e probabilmente molti animali sono morti a seguito di questi test (uso le trasfusioni perchè l'analogia con l'agire dei testimoni di Geova sia più evidente, ma qualsiasi altra tecnica medica va bene, in quanto di fatto tutte, prima di arrivare ad essere usate sull'uomo, sono state sperimentate sugli animali). Giuliana ha il diritto di impedire che a sua figlia venga praticata una trasfusione di sangue, sapendo che questa potrebbe salvarle la vita?