Nega l'elemosina, donna pestata a sangue
il mattino di Padova — 02 ottobre 2008 pagina 19 sezione: CRONACA
Non ha voluto dargli i soldi. Ed è stata picchiata a sangue mentre «attendeva il verde» all’incrocio fra via Sarpi e viale Codalunga. Questo il pomeriggio di terrore vissuto da Tiziana Zanella, una donna di 53 anni, colpita e sfregiata nell’orecchio da un mendicante bulgaro di 47 anni, che si è alterato solo perché la donna si è ribellata ai suoi insulti. Tiziana Zanella, bancaria a Rubano ma residente in città, è andata in ospedale per farsi medicare. I sanitari le hanno dato tre punti al lobo destro: l’uomo, infatti, le ha strappato l’orecchino, oltre a tirarle pugni in faccia e sulla schiena. Guarirà in otto giorni. Questa mattina Tiziana Zanella andrà in questura per sporgere denuncia. Ma intanto non riesce a sbollire la rabbia. Rabbia per essere stata aggredita e insultata per strada. Rabbia perché nessun altro automobilista in coda è sceso per aiutarla. Rabbia perché la donna aveva già chiamato l’assessore ai vigili urbani Marco Carrai perché la violenza con cui il bulgaro chiede l’elemosina è nota a chi transita per quella strada. L’uomo ieri sera è stato portato in questura e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, ingiuria e lesioni. «E’ una vergogna - sbotta Tiziana Zanella appena arrivata a casa - E’ una vergogna che ci siano persone così in giro che fanno quello che vogliono. Ed è una vergogna che nessun uomo che era in coda nelle auto sia sceso per bloccare questo energumeno. Solo due donne sono venute in aiuto: sono state loro a chiamare il 112 che poi ha girato la chiamata alla polizia. L’amarezza più grande è che quell’uomo, quello con il moncherino al posto della mano destra, chiede l’elemosina in quel semaforo da mesi e nessuno a fatto nulla. Ho appena informato anche l’assessore Carrai: mi ha detto che gli sembrava impossibile fosse accaduta una cosa del genere». Tiziana Zanella ora ha paura. Ha paura di fermarsi nuovamente in coda a quel semaforo e di essere aggredita ancora dallo stesso uomo. «I poliziotti mi hanno detto che è stato espulso più volte (prima di diventare comunitario) però è sempre rimasto al suo posto». Proprio per cercare di esorcizzare la paura ha deciso di raccontare ciò che le è capitato. «Quando mi si è avvicinato ha cominciato a battere con la mano sinistra sul vetro - chiude la signora - Con le donne fa il prepotente. Io gli ho detto di smettere e ho accelerato spostandomi di mezzo metro con l’auto. Lui mi si è avvicinato e ha ricominciato a battere sul vetro. Io gli ho ridetto basta quindi ha cominciato a insultarmi: “putt... mi ha detto, più volte”. Ma io non mi faccio insultare da nessuno, così sono scesa e lui mi ha aggredito colpendomi sulla schiena e sulla testa. Poi mi ha strappato l’orecchino. Ero terrorizzata e ho cominciato ad urlare: “possibile che nessuno mi dia una mano?”. Solo a quel punto sono arrivate due donne che hanno chiamato il 112. La cosa incredibile è che il tipo è rimasto lì. Ha fatto anche i suoi bisogni sull’erba in attesa della polizia». - Paolo Baron
P.S. Ultima apparsa sul quotidiano stamane: Tiziana Zanella, la donna pestata al semaforo da un mendicante bulgaro, è sconfortata: il suo aggressore è ancora lì, appostato ai semafori.
Poiché è un cittadino comunitario e d è privo di passaporto, non può essere espulso finchè la Bulgaria non ne accetti il rimpatrio. Così lei, nel recarsi al commissariato per la denuncia, ha avuto un tuffo al cuore: il suo aggressore se l'è ritrovato al semaforo della Stanga (quartiere di Padova). Krasimirov Baylo Iliev, 47 anni, a Padova dal 2004, è ben noto alle Forze dell'Ordine: a suo carico 40 segnalazioni + denuncia per atti osceni in luogo pubblico nel 2005 (urinava sulle auto in colonna al semaforo) e un'espulsione nel 2005 perché clandestino (allora lo era). Nel 2007 2 denunce per invasione di edificio e condanna a 4 mesi e 20 giorni per lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Nonostante tutto, continuerà a chiere la carità ai semafori finché non ci sarà uno strumento di legge che lo possa almeno inibire.COME SI PUO' DEFINIRE TALE SITUAZIONE?