premetto che non mi sono le 8 pagine di post. insegno in una scuola superiore dove praticamente in ogni classe ci sono uno o più allievi extracomunitari; alcuni ragazzi sono bene integrati con risultati analoghi a quelli dei nostri; altri hanno problemi di comportamento e di integrazione e solitamente sono quelli arrivati da poco tempo, con difficoltà di comunicazione per la cattiva conoscenza della lingua; questi tendono a chiudersi a riccio relazionandosi prevalentemente con allievi di provenienza analoga per superare i problemi di comunicazione ma questo è un ulteriore ostacolo al superamento delle difficoltà. forse perchè non più bambini, l'apprendimento dell'italiano non è privo di difficoltà e mai rapido, nonostante il supporto dei mediatori; il profitto ne risente pesantemente nonostante vengano individuati percorsi ad oc e l'abbandono scolastico non infrequente. fatta questa lunga premessa, a mio parere una classe mirata a velocizzare l'apprendimento linguistico, con tutti i ragazzi dallo stesso punto di partenza senza sgradevoli confronti rispetto a chi capisce tutto, non può essere vista come un ghetto ma come una porta di ingresso per integrarsi veramente, e non solo a parole, con la società che ti accoglie;passata questa porta il percorso può proseguire assieme con risultati presumibilmente migliori