"I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei programmi della società, della gente; idee, ideali, programmi pochi o vaghi; sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune".

"Noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione: e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi dello Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo…"

(....) Quali furono infatti gli obiettivi per cui è sorto il movimento per il socialismo? L'obiettivo del superamento di ogni forma di sfruttamento e di oppressione dell'uomo sull'uomo, di una classe sulle altre. Di una razza sul'altra. Del sesso maschile su quello femminile, di una nazione sulle altre nazioni. E poi: la pace fra i popoli, il progessivo avvicinamento tra governanti e governati, la fine di ogni discriminazione nell'accesso al sapere e alla cultura. Ebbene, se guardiamo alla realtà del mondo d'oggi chi potrebbe dire che questi obiettivi non sono più validi?
Tante incrostazioni ideologiche(anche proprie del marxismo) noi le abbiamo superate. Ma i motivi, le ragioni profonde della nostra esistenza quelle no, quelle ci sono sempre e ci inducono a una sempre più incisiva azione in Italia e nel mondo.(..)

"Il riscatto e la liberazione dei giovani - degli uomini - presuppone un impegno individuale, della singola persona, il rispetto delle sue propensioni e vocazioni, delle sue specifiche preferenze e aspirazioni personali nei vari campi: ma si realizza pienamente e duraturamente solo attraverso un sforzo collettivo, un'opera corale, una lotta comune. Insomma ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno."

"Pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza. Non volgiamo seguire i modelli di socialismo che si sono finora realizzati, rifiutiamo una rigida e centralizzata pianificazione dell'economia, pensiamo che il mercato possa mantenere una funzione essenziale, che l'iniziativa individuale sia insostituibile, che l'impresa provata abbia un suo spazioe conservi un suo ruolo importante. "


"Comunque lei non crede che il socialismo nella libertà sia più realizzabile nel sistema occidentale che in quello orientale?
Si certo, il sistema occidentale offre meno vincoli. Però stia attento. Di là, all'Est, forse, vorrebbero che noi costruissimo il socialismo come piace a loro. Ma di qua, all'Ovest, alcuni non vorrebbero neppure lasciarci cominciare a farlo, anche nella libertà.
Se vuole che le dica quel che non va nell'Unione Sovietica glielo dico. Un regime politico che non garantisce il pieno esercizio delle libertà, anzitutto. Il che non è una cosa da poco anzi è la più grave, ed è ciò che ci spinge a cercare una via diversa da quella. Poi gli aspetti che riguardano la vita dello Stato e del partito, la scarsa partecipazione dei lavoratori alla vita politica del paese. Infine gli interventi militari in Cecoslovacchia e in Afghanistan, entrambi assai gravi... Io le invettive non le lancio contro nessuno, non mi piace scagliare anatemi, gli anatemi sono espressione di fanatismo e c'è troppo fanatismo nel mondo. Ognuno si porta addosso il fardello delle sue ideologie, le sue religioni, le sue convinzioni, giudica le cose in quella prospettiva e basta, e anche per questo il mondo va male.
(dall'intervista a Oriana Fallaci, "Corriere della sera, luglio 1980)


una volta esistevano delle luci,
forse piccole,
ora solo il buio accecante
delle televisioni