Se la tua domanda, come mi sembra di capire, riguarda la possibilità di farsi concedere da una Casa (nel caso di Triumph , da un importatore) il famoso
"nullaosta" al montaggio di parti diverse da quelle riportate sul libretto (ad esempio cerchi e/o gomme di misure differenti)
cara Alba, mi spiace darti una delusione.
Diversamente dal settore auto (dove molte case rilasciano il nullaosta con il quale uno ottiene la dicitura sul libretto che consente ad esempio il montaggio di cerchi maggiorati e gomme ribassate, nel settore moto su questi aspetti fino ad oggi si è mosso poco o nulla.
Se mi rifaccio alla mia precedente esperienza, alcuni importatori di moto da fuoristrada (KL-Kawasaki dove lavoravo io, HM-Honda e Suzuki-Valenti che conscevo bene) a fronte dell'acquisto da parte del cliente di un kit di modifica (ad esempio da cross ad enduro o da enduro a motard, o per degli ATV) rilasciavano il nullaosta e in alcuni casi (e a fronte ovviamente di un esborso ben superiore) persino il certificato di conformità necessario per omologare moto altrimenti non omologate per la circolazione stradale.
Nel caso delle moto da strada invece, sulle quali il mercato dell'after market è ancora più fiorente, almeno in Italia le Case e gli importatori preferiscono far finta di niente.
Molti costruttori (o le loro filiali Italiane) diramano anche dei comunicati nei quali diffidano i concessionari dal montare accessori non originali (frecce, portatarga, scarichi) anche se poi fanno finta di nulla perchè sanno che nessun concessionario evita di venderli e di montarli.
Tornando al problema di montare degli accessori non omologati, per chiudere il discorso una volta per tutte, quello che posso dire è che è solo una questione di costi.
a) Uno vuole montare uno scarico non omologato e dei cerchi di misure diverse?
Se fa omologare la modifica (i sistemi sono diversi) certo spende ma poi circola tranquillo con la sua bella annotazione sul libretto che elenca le modifiche apportate.
Io possiedo, tra le varie, due moto modificate e regolarmente omologate. In un caso, l'annotazione sul libretto mi è costata "solo 800" euro (ruote di misure diverse) ma avevo miracolosamente avuto un aiuto dalla Casa, visto che un modello simile aveva quelle misure e avevo degli amici nell'ufficio tecnico.
Nel secondo caso (motore diverso e scarico) la trafila è stata ben più lunga (esportazione, collaudo in Germania e reimportazione) e l'agenzia cui ci appoggiamo per questo genere di pratiche mi ha chiesto circa 2000 euro...ma adesso posso usare una moto altrimenti inutilizzabile su strada senza correre il minimo rischio, anche dal punto di vista assicurativo.
B) Uno non vuole spendere?
O circola "meno tranquillo" oppure lascia la moto così com'è.
Io, detto per inciso, con la maggior parte delle mie moto, se si escludono le eccezioni appena citate, in teoria "circolo meno tranquillo"...anche se poi in pratica sono anni che non ho problemi e , incrociando le dita, neppure incidenti (ma questa , me ne rendo conto , non è che sia una soluzione del problema)
C) Esiste anche una terza possibilità (ottenere lo status di piccolo costruttore e fare delle special omologate in piaccola serie) sulla quale noi stiamo lavorando ma per ora è prematuro sbilanciarsi con possibilità e costi, anche perchè quando ci sono di mezzo gli uffici della Motorizzazione e il Ministero dei Trasporti, finchè non esci con il tuo certificato e con la moto con il suo libretto con la sospirata annotazione, non puoi essere sicuro di nulla....
Quello che posso anticipare, è che noi stiamo facendoci fare dei cerchi in alluminio (sia nella versione normale che tubeless) per la Bonnie.
Il prezzo a cui potremmo vendere una coppia di cerchi e di circa 550-600 euro , cifra alla quale mi risulta che in diversi vorrebbero acquistarli.
Il vantaggio in termini di peso e di guidabilità è enorme: pensate che stasera li abbiamo controllati e pesati prima di montarli....ebbene , pesano la metà di quelli originali (nel caso dell'anteriore anche qualcosa meno).
Ma ovviamente non sarebbero omologati : dal punto di vista estetico, a parte la diversa lucentezza rispetto a quelli in acciaio cromato, li si nota poco, e questo ad alcuni può bastare, ma ad altri no.
Ecco , la mia domanda allora è questa: se per essere omologati dovessero costare , ad esempio, 150-200 euro in più (la coppia, ovviamente) la gente li comprerebbe, e li comprerebbe di più o di meno?
La domanda per ora è accademica,
ma visto che con il mio amico Lorenzo- che insieme a me ha lavorato tutta la domenica su queste benedette ruote per la Bonnie- il quesito ce lo siamo posto (e ce lo porremmo ancora di più , se un domani dovessimo buttarci anche in questa impresa) ci piacerebbe sapere cosa ne pensate voi,
visto che la questione dell'omologazione sembra (giustamente ) starvi molto a cuore.
Adesso avete voi la palla.
Per quanto mi riguarda, l'esperienza purtroppo mi ha insegnato che il 90% di quelli che sui forum si fanno mille pippe sul fare o non fare una modifica ma non per motivi tecnici, bensì burocratici (lodevoli finchè si vuole, ma sempre di pippe si tratta...) alla fine quella e altre modifiche non le fanno.
Quelli che invece le modifiche le fanno per motivi tecnici (e sono il 10%) le modifiche, omologate o meno, invece le fanno.
Questo , sia ben chiaro, non è un rimprovero o una critica(uno della propria moto e dei propri quattrini è libero di fare ciò che vuole) ma un dato di fatto basato sull'esperienza.
E adesso per qualche giorno non mi parlate di moto omologate, perchè giuro che accendo il Laverda SFC da 110 db e vengo a far casino sono le vostre finestre nel bel mezzo della notte!
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